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Bilancio di sostenibilità: obbligatorio dal 2024

Il bilancio di sostenibilità è un documento che mira a informare diversi soggetti sui risultati economici, sociali e ambientali generati dall'impresa nello sviluppo delle proprie attività, e l'impegno dell'azienda nel promuovere pratiche sostenibili e responsabili

Bilancio di sostenibilità: obbligatorio dal 2024

Il bilancio di sostenibilità, in linea generale, è un’analisi degli impatti (sia positivi che negativi) che l’attività quotidiana può avere sul contesto che la circonda, sia in termini di ambiente che di persone e relazioni.

Che informazione fornisce il bilancio di sostenibilità?

  • Descrive e quantifica gli impatti economici, sociali e ambientali prodotti dall’azienda.
  • Illustra i valori dell’azienda e la sua governance.
  • Evidenzia come l’azienda contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile necessari a migliorare la performance aziendale in termini di sostenibilità.

Inoltre, il bilancio di sostenibilità deve contenere dati e informazioni sui fattori di governance tra questi, le politiche di diversità adottate per la composizione degli organi amministrativi, la presenza di amministratori indipendenti e le modalità di remunerazione degli amministratori.

A chi si rivolge il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità viene utilizzato dalle aziende per dimostrare il proprio impegno per la responsabilità d’impresa e i risultati ottenuti in questo ambito, quindi è rivolto a tutti gli interessati che circondano l’azienda, in altre parole, agli stakeholder interni o esterni:

  • Gli azionisti, i dipendenti, la popolazione locale, i fornitori, e i rivenditori.

Il bilancio di sostenibilità è obbligatorio?

La Direttiva numero 95 del 2014 (2014/95/UE)  ha reso obbligatorio il bilancio di sostenibilità e l’applicazione della normativa prevista dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) sarà disponibile dal 2024 nel seguente modo:

  • Dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese con più di 500 dipendenti
  • Dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese che, alla data di chiusura dell’esercizio, superino 2 dei seguenti 3 criteri: € 20 milioni di totale dell’attivo, € 40 milioni di ricavi netti, 250 dipendenti medi annui.

Attualmente solo le società quotate e gli enti pubblici sono tenuti a redigere il rapporto di sostenibilità obbligatorio, ma dal 1° gennaio 2026 l’obbligo varrà anche per le aziende nazionale con:

  • Più di 50 milioni di euro di fatturato;
  • Più di 250 dipendenti;
  • Budget annuo di almeno 43 milioni.

Vantaggi

  • Una gestione e organizzazione dei processi interni più efficace.
  • Le politiche di sostenibilità hanno un impatto positivo sulla reputazione e, di conseguenza, sull’immagine di un’impresa lo qual sarebbe un vantaggio nel mondo degli business e del marketing.
  • Accedere ai bandi europei e contributi a fondo perduto destinati alle imprese che investono in sostenibilità e nella promozione dei valori ESG (Environmental, Social, Governance).
  • Attrazione di investitori
  • Creazione di legami più forti e solidi con gli stakeholders
  • Panoramica ampia e chiara sull’andamento dell’attività.
  • Più consapevolezza circa rischi e opportunità provenienti dal mercato.

 

 

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