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Decreto reclutamento PA, cosa chiedono le professioni

Per Confcommercio Professioni è necessario che nel Decreto reclutamento PA “vengano individuate modalità di iscrizione al portale e criteri specifici per tutte le professioni”

Decreto reclutamento PA, cosa chiedono le professioni

Le professioni approfittano del fatto che in Senato prosegua l’esame del decreto Reclutamento Pa, il provvedimento che contiene “misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per l’efficienza della giustizia”, per avanzare le loro richieste.

Inteso quale strumento per mettere a terra il Recovery Plan italiano, assieme alle riforme e alle norme su governance e semplificazioni, il decreto Reclutamento Pa regola le procedure per le assunzioni a tempo determinato nella Pubblica amministrazione di tutti gli esperti e i funzionari che lavoreranno ai progetti, nonché il potenziamento di enti come Sna e Formez, per rafforzare la formazione dei lavoratori pubblici e l’assistenza tecnica.

Secondo Confcommercio Professioni queste procedure “al momento non sembrano tenere conto di quei professionisti non iscritti ad ordini o collegi che sono comunque portatori di competenze fondamentali e nuove che possono giocare un ruolo decisivo per il PNRR. Si pensi ad esempio ai professionisti qualificati in materia di project management, transizione digitale, innovazione dei processi organizzativi, sviluppo organizzativo, comunicazione e design e ai consulenti e formatori per la salute e la sicurezza sul lavoro, tema quanto mai centrale nell’ambito della pandemia”.

La presidente Anna Rita Fioroni ricorda peraltro che “sono le associazioni professionali che, anche ai sensi della legge 4/2013, in questi settori innovativi, raccolgono nuove professionalità, già chiamate a supportare le aziende e le realtà produttive. In ragione del loro ruolo, volto a garantire la tutela del consumatore finale, le associazioni professionali devono certamente essere considerate interlocutori privilegiati per la Pubblica Amministrazione”. “Vogliamo pensare che non si siano voluti escludere professionisti che sono protagonisti nel Piano di Ripresa e Resilienza. Proprio per questo, riteniamo necessario che vengano individuate delle modalità di iscrizione al portale e dei criteri specifici anche per le professioni non organizzate in Ordini e Collegi”, conclude Fioroni.

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