Carbon tax rinviata, vittoria dell’Italia in Europa: accolta la revisione
La Commissione europea fa una concessione sul Green Deal e propone lo slittamento di un anno della carbon tax alle frontiere dell'Ue, in linea con le richieste del governo italiano
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Nuova concessione sul Green Deal da parte della Commissione. Bruxelles ha proposto il rinvio di un anno della cosiddetta carbon tax, lo strumento previsto a partire dal 2026 per tassare i prodotti realizzati con processi più inquinanti importati nel mercato Ue. Si tratta del Meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam), uno dei pilastri dell’agenda verde europea, sul quale il governo italiano aveva chiesto una revisione.
La svolta va incontro alle richieste di revisione espresse dal governo di Giorgia Meloni, tramite le parole del ministro delle Imprese del Made in Italy Adolfo Urso.
In un incontro con il corrispettivo francese, Marc Ferracci, il titolare del Mimit aveva evocato modifiche alla carbon tax.
“I nostri Paesi – aveva scritto il ministro in un comunicato, -condividono la necessità di rivedere subito il Cbam per garantire la competitività della nostra industria nella sfida della decarbonizzazione”.
Secondo quanto scritto nel documento, Bruxelles proporrebbe di spostare al 2027 l’inizio della vendita dei certificati di Co2 e di introdurre una soglia a 50 tonnellate di prodotto per anno civile, sotto la quale esonerare le aziende dal vincolo, ad eccezione dei settori di elettricità e idrogeno, “mantenendo” comunque l’obiettivo di ridurre le emissioni facendo pagare i grandi importatori.
“La soglia fissata – si legge nella bozza riportato da Ansa – esenterà la stragrande maggioranza degli importatori dagli obblighi previsti”.
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