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Martedì 14 Maggio 2024 ore 13:00
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Fondo solidarietà per gli studi professionali

Gli studi professionali hanno finalmente il loro Fondo di solidarietà

Fondo solidarietà per gli studi professionali

Gli studi professionali, dopo 3 anni, hanno finalmente gli strumenti per affrontare la crisi attraverso il loro Fondo di solidarietà

Anche gli studi professionali, dopo 3 anni, possono affrontare la cirisi attraverso il loro Fondo di solidarietà.  Il Fondo di solidarietà è una nuova protezione sociale per tutelare le occupazioni e gestire il funzionamento del sostegno al reddito previsto dal D.Lgs 148/2015.

Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e coordinatore della Consulta per il lavoro autonomo e le professioni del Cnel, precisa: “Adesso il Fondo di solidarietà è pronto, nel 2021 dovrebbe partire. L’obiettivo è quello di garantire ai lavoratori delle realtà professionali, che occupano in media più di tre dipendenti, compresi anche gli apprendisti, una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività. Oltre al finanziamento dell’assegno ordinario a favore dei lavoratori interessati a questi provvedimenti, il Fondo opera in stretta sinergia con gli enti bilaterali del settore per coniugare efficacemente politiche attive e politiche passive del lavoro e proporre percorsi di riqualificazione”

Nell’ambiente degli studi professionali, dove il settore non è molto coperto, diventano fondamentali gli ammortizzatori sociali e gli strumenti di protezione del reddito. Confprofessioni ha deciso di avviare il Fondo che si rivolge a tutte le professioni dell’ambiente sanitario, giuridico, economico e tecnico e a tutti i lavoratori non coperti dal Fondo di integrazione salariale.

Confprofessioni e Cnel hanno altresì presentato una proposta di legge che inserisca un aumento dell’indennità di maternità e paternità per i lavoratori autonomi professionisti iscritti alla Gestione separata Inps

  1. Stella spiega anche: “L’iniziativa legislativa del Cnel giunge in un momento cruciale per i lavoratori autonomi, messi a dura prova dall’emergenza Covid-19. L’assenza di una moderna rete di protezione sociale e di welfare, insieme a interventi normativi parziali, hanno determinato una profonda disuguaglianza sociale che si è manifestata in maniera acuta proprio durante la pandemia. Oggi, grazie alla sensibilità del presidente Tiziano Treu e al costante confronto con le parti sociali e con tutti gli organismi associativi del lavoro autonomo, abbiamo in mano uno strumento legislativo che ci permette di colmare questo squilibrio rispetto al lavoro subordinato-dipendente e di compiere un passo importante verso l’universalità delle tutele”

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