Ok del Senato al Ddl per la tutela del lavoro dei malati oncologici.
Via libera definitivo del Parlamento alla legge che tutela il posto di lavoro per i pazienti oncologici, onco-ematologici e con patologie croniche o invalidanti.
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Via libera definitivo del Parlamento alla legge che tutela il posto di lavoro per i pazienti oncologici, onco-ematologici e con patologie croniche o invalidanti. Con voto unanime, l’Aula del Senato ha approvato il DDL n. 1430, già licenziato dalla Camera a marzo, che estende il periodo di comporto – cioè, il tempo massimo di assenza dal lavoro prima del licenziamento – da sei mesi a ventiquattro mesi per i lavoratori dipendenti pubblici e privati con invalidità pari o superiore al 74%.
Per i lavoratori autonomi è prevista la possibilità di assentarsi fino a 300 giorni all’anno, anche in modo frazionato. Il periodo non sarà retribuito e non sarà computato né ai fini dell’anzianità di servizio né ai fini previdenziali, ma potrà essere riscattato con versamenti volontari.
Tra le altre novità: 10 ore annue aggiuntive di permesso retribuito per visite ed esami, certificazione semplificata delle malattie da parte del medico curante o dello specialista e accesso prioritario allo smart working al termine del congedo, se compatibile con le mansioni. È inoltre previsto un fondo da due milioni di euro per borse di studio alla memoria di pazienti oncologici.
«Con questa legge si rafforzano i diritti e le tutele dei malati oncologici», ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, definendo il provvedimento “un altro passo avanti di civiltà” dopo l’approvazione della legge sull’oblio oncologico. «Si assicura a chi affronta percorsi di cura complessi una maggiore sicurezza e stabilità professionale».
Soddisfazione anche da parte delle associazioni di pazienti. «Da oggi le persone con diagnosi oncologica non rischiano più il licenziamento. È una legge per la dignità della persona malata e per l’intera comunità civile», ha commentato Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna ODV e coordinatrice del gruppo di advocacy “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, che ha promosso il provvedimento con il sostegno di 46 associazioni. «Si riconosce finalmente l’impatto economico della malattia oncologica – ha aggiunto – e si garantisce una maggiore serenità in un momento in cui la stabilità lavorativa ed economica è fondamentale».
Sanità 33
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