Anno: XXV - Numero 180    
Giovedì 3 Ottobre 2024 ore 13:00
Resta aggiornato:

Home » Medici specializzandi, in arrivo il nuovo contratto.

Medici specializzandi, in arrivo il nuovo contratto.

La riforma del contratto “europeo" per i medici specializzandi potrebbe essere imminente. I giorni scorsi, l’università ha manifestato perplessità sull’impianto delle normative fatte e da fare in materia di specializzazioni.

Medici specializzandi, in arrivo il nuovo contratto.

Arriva un contratto “europeo” per i medici specializzandi. Ad annunciarlo, il ministro della Salute Orazio Schillaci agli Stati Generali della Formazione Specialistica indetti da Anaao Assomed. «Sono lieto di dirvi che stiamo approfondendo la possibilità di modificare gli attuali contratti di formazione medico specialistica in contratti di formazione lavoro anche per incrementare l’accesso alle specialità meno ambite». Questo, in un quadro in cui si tenga conto «degli aumenti del costo della vita e del contributo che i giovani vogliono dare al nostro servizio sanitario». La riforma potrebbe essere imminente. Nella tavola rotonda a chiusura dei lavori della mattinata infatti Maria Domenica Castellone, vicepresidente del Senato (M5S), ventila il prossimo inserimento di emendamenti nel decreto-legge sulle liste d’attesa di cui si avvia la conversione in parlamento («del resto senza assumere non si può pretendere di abbattere le attese»). Mentre per il Centrodestra Annarita Patriarca (FI) conferma che alle camere c’è un dialogo costruttivo tra le forze politiche su una modifica che interverrà proprio nell’impianto Decreto Calabria, che – approvato 5 anni fa- consentì ai medici delle Scuole universitarie di partecipare ai concorsi nel Servizio sanitario. Ospite della tavola rotonda anche la Senatrice Pd ed ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin che ha sottolineato come serva un intervento del governo rivolto ad accreditare per l’insegnamento agli specializzandi solo ospedali di qualità. Lorenzin osserva poi come senza gli atenei al tavolo sarà difficile fare riforme.

I giorni scorsi, l’università ha manifestato perplessità sull’impianto delle normative fatte e da fare in materia di specializzazioni. Lo ha fatto in riferimento al decreto-legge PNRR quater che concede di assumere specializzandi con contratti a tempo determinato, già a partire dal 2° anno di Scuola. Conferenza permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia e Intercollegio di Area medica hanno espresso il timore che lo specializzando assunto dall’ospedale nel dover rispettare i turni di lavoro abbia meno tempo da dedicare allo studio. Anche il segretario Anaao Assomed Pierino Di Silverio sottolinea i limiti al decreto Calabria. Non è detto che, una volta assunto lo specializzando a seguito di un concorso in un ospedale con tutti i requisiti per erogare formazione, i problemi per lui siano finiti. Infatti, è il ragionamento, la rete formativa è costituita dagli ospedali aventi convenzioni con l’Università dove il medico è iscritto. Se vi fosse frizione tra ateneo ed ospedale (o singolo primario), o se al limite la stessa scuola universitaria mancasse di requisiti per erogare formazione, il rischio di problemi nel completare la formazione in teoria ci sarebbe.

Dagli interventi degli ospiti si evince peraltro come in cinque anni, dal DL Calabria ad oggi, molte cose siano cambiate nel reclutamento dei giovani delle scuole di specializzazione nel Servizio sanitario. «Oggi – spiega il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere Fiaso Giovanni Migliore– gli specializzandi possono partecipare ai concorsi pubblici già dal 13° mese di formazione, per essere poi assunti nel SSN. Le nostre aziende hanno immediatamente indetto i concorsi, ma abbiamo avuto solo una timida adesione dei giovani medici. Nella bozza del decreto-legge sulle liste d’attesa, anticipata in questi giorni dai media, si leggono altre previsioni che accogliamo con favore». Eccole: si estende fino a 12 ore il monte ore che gli specializzandi possono impiegare nel Ssn come liberi professionisti, e si riconosce alle aziende la possibilità di somministrare ai giovani medici contratti libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa.

Riassume Schillaci: «il governo ha dato prova di venire incontro ai giovani medici concretamente rimuovendo i vincoli per l’accesso al Ssn. Alle aziende ospedaliere, soprattutto a quelle che più faticano a coprire i vuoti in organico, dico di avviare i concorsi in tempi brevi. Altra nostra priorità è valorizzare le discipline dove si lamenta un eccessivo carico di lavoro». Parole che nel programma dei saluti, aperto dal Presidente del Lazio Francesco Rocca, il leader Fnomceo Filippo Anelli anticipa esortando la politica ad investire sui giovani («e non solo sulle spalle dei fondi del Piano di Ripresa e resilienza»), mentre il presidente Omceo Roma apre il fronte dei costi delle assicurazioni («dopo la rimozione delle incompatibilità ai giovani serve la depenalizzazione dell’atto medico»). E il presidente della Commissione Affari sociali del Senato Francesco Zaffini (FdI) auspica futuri contratti calibrati sull’intensità dell’impegno comportato dall’attività del medico nel Ssn, differente tra una specialità e l’altra.

Doctor 33

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.