Anno: XXV - Numero 72    
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UNA VALANGA DI AVVISI FISCALI

In arrivo una pioggia di lettere di compliance per le anomalie riscontrate sui redditi dichiarati per l'anno 2017.

UNA VALANGA DI AVVISI FISCALI

Gli invii delle comunicazioni del c.d. fisco amico da parte dell’agenzia delle entrate sono iniziate a fine 2021 e continueranno incessanti anche per tutto il 2022 che sarà probabilmente l’annualità della compliance fiscale. Il programma di invii è di diretta attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). E le indicazioni contenute nel report “ItaliaDomani” redatto dal Ministero dell’economia e delle finanze, in cui è indicato il cronoprogramma degli interventi, anche in ambito fiscale, in attuazione del PNRR.

Nel secondo e quarto trimestre 2022 sono infatti attese rilevanti riforme sulle lettere di compliance: entro giugno devono entrare in vigore nuove disposizioni per incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali connessi (probabilmente si arriverà all’esecutività di alcune lettere) ed entro dicembre dovranno invece risultare aumentate del 20% le comunicazioni inviate rispetto al 2019. Gli obiettivi però non si limitano a questo, sempre nel quarto trimestre 2022 dovranno essere diminuite del 5% le lettere con falsi positivi ed aumentato del 15% il gettito connesso al fisco amico. L’asticella delle performance delle lettere sale ancora nel 2024. Nel quarto trimestre 2024 il numero delle lettere di compliance deve incrementare del 40% rispetto al 2019 ed il correlato gettito prodotto deve crescere 30%.

Anno nuovo, nuovi accertamenti. Oltre al fisco-amico, arriva sempre dal ministero dell’economia la richiesta di desegretare il campo descrizione delle fatture elettroniche. Se dovesse cadere il velo della privacy su questi dati (c.d. integrati), sono già in cantiere nuove modalità di individuazione dei casi di sotto-fatturazione ed evasione totale. Per le partite iva in arrivo verifiche in caso di non coerenza tra importo fatturato e tipologia di bene ceduto, di non corretta applicazione dell’esenzioni Iva, di omessa imputazione di costi inerenti l’attività d’impresa e di non uniforme gestione del ciclo delle giacenze di magazzino.

Per le persone fisiche si preannuncia invece l’alba di un redditometro 4.0. L’agenzia delle entrate avrebbe tutti i dati dei consumi dei contribuenti e ciò gli consentirebbe di valutare concretamente se l’oggetto della prestazione rientra o meno fra quelle che rappresentano manifestazione di capacità di spesa, sia come consumi che come investimenti.

Attualmente i dati contenti la descrizione dell’operazioni ovvero natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi fatturati, non possono essere utilizzati da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate senza il preventivo parere del Garante della privacy.

Come disposto dall’articolo 1 comma 5-bis del d.lgs. 127/2015 i file delle fatture elettroniche sono memorizzati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi.

I dati memorizzati possono essere utilizzati dalla Guardia di finanza nell’assolvimento delle funzioni di polizia economica e finanziaria (art. 2, comma 2, del dlgs 68/01 (prevenzione e ricerca delle violazioni in materia di imposte) e dall’Agenzia delle entrate e dalla Guardia di Finanza per le attività di analisi del rischio e di controllo a fini fiscali.

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