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Tribunali chiusi per una settimana

Da oggi, e per 5 giorni, scatta l'astensione dei penalisti che protestano contro la riforma della prescrizione

Tribunali chiusi per una settimana

L’imminente entrata in vigore della norma che, di fatto, abroga la prescrizione del reato, dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, impone una reazione forte e coraggiosa da parte dell’Avvocatura volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli inevitabili riflessi negativi che colpiranno gli imputati e le vittime del reato che non avranno più un termine certo per la definizione del processo. Lo rende in una nota stampa l’avvocato David Bacecci, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Tivoli che annuncia l’astensione dalle udienze dei legali che operano al Tribunale di Tivoli.  Decisione annunciata a livello nazionale anche dall’Organismo Congressuale Forense che tramite l’Avvocati Giovanni Malinconico, Coordinatore di #OCF. annuncia: “L’entrata in vigore della riforma della prescrizione nell’attuale formulazione avrebbe gravissime conseguenze sui diritti fondamentali dei cittadini, i quali vanno dunque debitamente informati e sensibilizzati”. Per tale motivo “l’Organismo Congressuale Forense annuncia la delibera di astensione da tutte le attività giudiziarie, in ogni settore della Giurisdizione, per il giorno 25ottobre 2019, per manifestare contro la disposizione in vigore dal 1° gennaio 2020 che inibisce il decorso del termine di prescrizione dei reati dopo la pronuncia della sentenza di primo grado”.  “Ricordiamo che dietro la figura giuridica dell’imputato e della persona offesa dal reato – spiega ancora Bacecci – , vi è sempre un uomo, una persona, con le sue sofferenze e i suoi dolori per essere sottoposto a un processo penale e un uomo, una persona, che chiede giustizia per essere rimasto vittima di un reato. L’Avvocatura,  ha prontamente reagito ma è rimasta inascoltata dalla politica che, demagogicamente, ha approvato una norma “liberticida” contraria ai principi costituzionali del giusto processo e della sua ragionevole durata.“

Tribunale di Tivoli, 5 giorni di astensione dalle udienze: le motivazioni del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati La politica, ancora una volta, si disinteressa dei vari problemi della giustizia, sia penale che civile, annunciando riforme epocali che non vedono mai luce o che, tutt’al più, partoriscono dei “topolini”. Denunciamo, da anni, la necessità di riforme organiche della giustizia civile e penale e le necessità di investire economicamente nel settore giustizia. È necessario un consistente aumento degli organici dei Magistrati e del personale amministrativo pari ad almeno un 30% in più rispetto a quello attuale. Abbiamo bisogno di più Giudici e più Cancellieri per celebrare i processi civili e penali in tempi ragionevoli; è l’unica ricetta concreta per evitare che i processi cadano in prescrizione e che le cause civili durino dieci anni e più.

A ciò potrà aggiungersi una razionalizzazione delle risorse esistenti e un codice di rito nel civile più snello ma che non vada a pregiudicare i diritti e le garanzie delle parti. La responsabilità è della politica che non ha il coraggio di ascoltare l’Avvocatura che, quotidianamente, frequenta le aule di giustizia, affronta i problemi delle persone e conosce il modo per arginare la gravissima crisi che, da anni, colpisce il settore. Il cittadino – conclude il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Tivoli – ha perso fiducia nella Giustizia; la Magistratura e l’Avvocatura hanno perso credibilità per responsabilità che ormai sono evidenti a tutti. L’Ucpi ha indetto, dal 21 al 25 ottobre, l’astensione dalle udienze penali per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ragioni della protesta e l’Ocf, per il 25 ottobre, ha deliberato l’astensione da tutte le udienze civili e penali. Su tutto il territorio nazionale si stanno organizzando iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e dare la corretta informazione ai cittadini”.  A Bergamo a mezzogiorno gli avvocati della Camera penale di Bergamo hanno indossato la toga e si sono raggruppati fuori dal tribunale in segno di protesta.Lo sintetizzano nello slogan che sta stampato sul volantino impugnato da tutti: «2020 Odissea nel processo». Per loro significa «fine processo mai per gli imputati, assoluzione mai per gli innocenti sottoposti a giudizio, risarcimento mai per le parti civili che hanno subito un danno dal reato». «Protestiamo — spiegano — perché con la riforma si vuole annullare una regola di civiltà che impone allo Stato di non lasciare una persona sotto processo potenzialmente per l’intera vita. Le norme sulla prescrizione oggi in vigore prevedono l’estinzione del reato se, entro un certo tempo, non arriva la sentenza definitiva. Dal primo gennaio 2020, la sentenza di primo grado aprirà un tempo infinito». I penalisti ricordano che i reati si prescrivono «perché i processi che dovrebbero accertarli sono caratterizzati da tempi morti lunghissimi che li fanno durare troppo e lasciano le persone, vittime e imputati, in un’incertezza inaccettabile». Tra l’altro, evidenziano gli avvocati, va in prescrizione neanche il 10% dei reati. «La prescrizione — sottolineano — non è il problema del processo penale. Falso – evidenziano – ritenere la prescrizione un cavillo dei «furbi»: «Ogni rinvio chiesto dalla difesa sospende la prescrizione». Falso pure che questa riforma ridurrà i tempi della giustizia: «Anzi, l’assenza della prescrizione renderà ancora più lenta la macchina. Questa “riforma” non favorisce né avvantaggia le vittime del reato, perché le sentenze definitive arriveranno alle calende greche e con essere i risarcimenti. Vi è sola una soluzione alla lentezza della macchina, la più ovvia: investire risorse nella giustizia».

 

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