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CHI È ELETTO IN POLITICA NON POTRÀ FARE IL GIUDICE

Lo prevede la bozza della riforma del Csm oggi all'esame del Consiglio dei ministri.

CHI È ELETTO IN POLITICA NON POTRÀ FARE IL GIUDICE

I magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari che hanno ricoperto cariche politiche elettive (da parlamentare nazionale ed europeo, consigliere e presidente di giunta regionale, a consigliere comunale e sindaco) al termine del mandato «sono collocati in posizione di fuori ruolo presso il ministero di appartenenza oppure, per i magistrati amministrativi e contabili, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero sono destinati allo svolgimento di attività non direttamente giurisdizionali, né giudicanti né requirenti». Lo prevede la bozza della riforma del Csm oggi all’esame del Consiglio dei ministri. 

Alcuni punti della riforma sono già definiti, altri restano aperti fino all’ultimo, fino all’approdo in Consiglio dei ministri, previsto per questa mattina. La riforma del Consiglio superiore della magistratura e dell’ordinamento giudiziario, il pacchetto di emendamenti elaborati dalla ministra Marta Cartabia, che dovrebbe arrivare sul tavolo del governo, per poi passare all’esame del Parlamento. Il sistema elettorale per scegliere la componente togata del Csm è uno dei punti che è ormai arrivato a una definizione, con le modifiche apportate alle ipotesi formulate alla fine dell’anno scorso: è, nella proposta della ministra, un sistema maggioritario binominale, con forte attenzione a garantire la parità di genere, e con correttivo proporzionale, il cui obiettivo è quello di favorire il pluralismo. Un sistema, spiegano da via Arenula, che poggia su candidature individuali: ciascun candidato può correre da solo, senza bisogno di liste o di correnti che lo presentino. E si tratta, viene evidenziato, di un sistema ‘molto imprevedibilè che ostacola accordi e calcoli preventivi. I tecnici dei vari ministeri nel corso del preconsiglio, convocato questa mattina alle 8.30, hanno chiesto più tempo per «leggere le carte» e valutare le proposte di emendamento alla riforma del Csm.  La riunione è ancora in corso e, dopo che già ieri i partiti avevano chiesto di poter approfondire, testi alla mano, il pacchetto messo a punto dalla ministra Marta Cartabia, anche i i tecnici dei ministeri avrebbero rivolto a Palazzo Chigi la stessa richiesta.

 

 

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