Giuli debutta in Parlamento, primi addii alla Cultura.
Intanto il G7 a Pompei è ancora in alto mare Ancora non è sciolto il nodo della visita agli Scavi, corredata da cena e concerto, dopo i dubbi sulla sicurezza per il caso Boccia-Sangiuliano. Mistero sul sopralluogo, Venezi querela l'influencer.
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“Noi non sappiamo niente da 10 giorni”, “non ci è arrivata nessuna convocazione”, “nessun aggiornamento”, “forse saltano concerto e cena, ma almeno un accesso agli Scavi lo fanno”, “la prossima riunione? E chi lo sa”. Un lungo giro di telefonate tra le istituzioni del territorio campano, nel quale si svolgerà – tra poco più di una settimana – il G7 della cultura restituisce una girandola di smarrimento, incertezza e un pizzico di insofferenza. L’affaire Sangiuliano-Boccia ha fermato i preparativi della tre giorni che si svolgerà a Napoli. E che avrebbe dovuto culminare, il 20 settembre, in un lungo pomeriggio tra gli Scavi di Pompei.
È proprio intorno a quest’ultima tappa che continua a girare un grande interrogativo. Il programma è confermato? E chi lo sa. Il neoministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha il dossier sul tavolo. Mentre si prepara a costruire la squadra che lo circonderà – gli incarichi fiduciari che aveva dato Sangiuliano, come quello del capo ufficio stampa Andrea Petrella, stanno per saltare – ha ricevuto l’addio di Luigi Mascheroni. Il giornalista era stato nominato, da Sangiuliano, tra i componenti della commissione cinema e su Il Giornale ha spiegato il motivo: “Ho detto di no per evitare strumentalizzazioni politiche e polemiche lagnose. La destra sarà anche ossessionata dalla conquista del potere, ma la sinistra lo è dalla paura di perderlo”.
E proprio sulle nomine della commissione cinema si concentrerà il debutto di Giuli in Parlamento. Il neoministro sarà domani, 11 settembre, al Question time, per rispondere a un’interrogazione di Italia Viva. Con questi dossier sul groppone, Giuli però viene sollecitato a destra e a manca, perché deve chiudere il cerchio di un G7 che sta andando all’aria. “Andrà male comunque”, mormora qualcuno nelle stanze di Palazzo Chigi, con una punta di realismo. C’è chi, però, è pronto a scommettere che lo farà a breve: “Domani dovremmo sapere qualcosa”, dice ad HuffPost il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio che, come tutti gli altri rappresentanti delle istituzioni campane, è tenuto all’oscuro di come andrà a finire la storia.
Sulla tappa di Pompei ancora in forse è intervenuto il presidente della Campania, Vincenzo De Luca: “Non lo so, c’è stata qualche vicenda creativa, diciamo così, però fermiamoci qui – ha detto ai cronisti – Penso che il nuovo ministro a cui auguriamo buon lavoro, possa darci quel chiarimento a breve, credo che dovrà farlo. Sarete i primi ad avere l’informazione appena l’avrò io”.
Oltre che al territorio, una risposta va data agli omologhi di Giuli, gli altri ministri della Cultura del G7, che avrebbero diritto ad avere un programma definitivo. Che avrebbero bisogno di garanzie, non tanto sul programma in sé quanto sulla sicurezza dell’evento, messa in dubbio dopo che Maria Rosaria Boccia – la quasi consulente grandi eventi dell’ex ministro, che è attesa per l’ennesima ospitata televisiva, a Mediaset stavolta – ha detto di aver preso visione di documenti in cui c’erano anche i percorsi che i leader avrebbero dovuto fare.
Ed è sulla questione sicurezza che si sofferma Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione cultura: “Il ministro Sangiuliano è uscito di scena lasciando molti interrogativi sulle modalità con cui il gabinetto ha gestito diversi dossier, tra questi sicuramente l’organizzazione del G7 cultura su cui chiederemo di fare luce su tutti gli appalti, le consulenze e i dispositivi di sicurezza”. Quando e se il governo troverà una quadra, i dettagli della sicurezza dell’evento saranno delineati dalla prefettura di Napoli.
Vale la pena registrare che la giornata di oggi è stata caratterizzata da un mistero. Agli Scavi di Pompei aspettavano un sopralluogo dei tecnici del ministero della Cultura. Le voci si sono rincorse – anche all’interno dell’area archeologica, come hanno confermato anche ad HuffPost fonti del sito – per gran parte della giornata. Alla fine, per un motivo che non è dato sapere, nessuna conferma ufficiale di questa ispezione è arrivata. Secondo quanto riporta l’Ansa, il sopralluogo sarebbe stato fatto intorno in mattinata. Tecnici del ministero, insieme con il direttore del sito e dall’insaputa dell’amministrazione comunale, avrebbero fatto una perlustrazione dell’area. Perlustrazione che, se confermata, deve essere stata un po’ rocambolesca, visto l’acquazzone che oggi si è abbattuto su Pompei. E a proposito di intemperie presenti e future, il piano B – svolgere la cena e il concerto al Palazzo Reale di Napoli – potrebbe diventare la prima scelta. Almeno per la cena.. Più complicato che il teatro del Palazzo – come inizialmente ipotizzato – possa ospitare il concerto, perché non riuscirebbe a contenere tutte le delegazioni. Ma la location è solo l’ultimo dei problemi di questo sfortunato concerto. A dirigerlo, infatti, dovrebbe essere la direttrice d’orchestra vicina a Meloni Beatrice Venezi. E il suo ruolo, allo stato, non viene smentito. Maria Rosaria Boccia l’ha accusata di un conflitto di interesse. E questa accusa è costata all’influencer una querela. “Il maestro Venezi – dicono gli avvocati della direttrice d’orchestra – non ha mai partecipato ad alcun tipo di riunione avente come oggetto gli eventi in programma per il G7 Cultura né ha intrattenuto alcun rapporto contrattuale con il ministero in relazione a questo o altro evento concertistico nel corso del biennio in cui ricopre il ruolo di Consigliere. Ad oggi – conclude la nota – ha ricevuto una proposta formulata direttamente dall’ente musicale in questione, così come avvenuto in altre occasioni, conformemente alle regole d’ingaggio dei direttori d’orchestra”.
Tra gli invitati all’evento ci sarebbe anche Andrea Bocelli. L’invito è partito dal ministero della Cultura. Che, però, tarda a far partire tutto il resto.
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