Coronavirus: consulenti, 'spettro' contagio su addetti salute
Graduatoria categorie a rischio,timori pure per baristi e cuochi
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Il Covid-19 è maggiormente insidioso per gli addetti del settore della salute, rispetto ad altri comparti: lo si legge nella graduatoria stilata dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che hanno messo sotto la lente d’ingrandimento le categorie di occupati maggiormente a rischio.
In testa, come è facile immaginare, vi sono i medici (308.000 su cui grava lo ‘spettro’ della malattia), poi i tecnici della salute, tra cui infermieri, radiologi, esperti di diagnostica, (736.000) e coloro che esercitano le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, come massaggiatori sportivi, operatori sociosanitari ed assistenti di studi medici (258.000).
“Con un indice di rischio compreso tra 86 e 90 (il più elevato) – si legge nella ricerca – tutti questi lavoratori rappresentano il 5,6% del totale degli occupati e costituiscono il gruppo professionale sottoposto al maggiore rischio di contrarre il virus, come del resto dimostrato anche dall’esperienza degli ultimi mesi” d’emergenza. Calano i timori di contrarre il Coronavirus per “gli specialisti delle scienze della vita, come farmacisti, biologi, ma anche veterinari (150.000) e professori della scuola primaria (485.000), il cui rischio contagio oscilla in un ‘range’ tra 73 e 76”. E, seppur in misura minore, a poter coltivare timori vi sono “baristi, camerieri e cuochi (1 milione 183.000, pari al 5,1%), gli addetti alle vendite, come commessi, cassieri, addetti ai distributori di benzina (1 milione 108.000, pari al 4,8% degli occupati), i professori di scuola secondaria e post-secondaria (469.000), le figure addette all’accoglienza e all’informazione della clientela (280.000), gli specialisti dell’educazione e della formazione (214.000), gli impiegati (163.000) addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro”, va avanti il report dei consulenti.
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