Anno: XXV - Numero 70    
Martedì 23 Aprile 2024 ore 13:20
Resta aggiornato:

Home » Ancora una volta gravemente penalizzati gli specializzandi non medici

Ancora una volta gravemente penalizzati gli specializzandi non medici

L’enorme finanziamento a favore del Servizio Sanitario Nazionale previsto nel “Decreto Rilancio” esclude ancora una volta la categoria degli specializzandi non medici

Ancora una volta gravemente penalizzati gli specializzandi non medici

Ci dispiace far presente che questa è una visione miope e frammentaria della sanità, che vede solo una parte delle professioni coinvolte per il funzionamento del SSN.

Eppure, in questi mesi di emergenza sanitaria è stata unanime la richiesta di aumentare la capacità analitica (i cosiddetti “tamponi a tappeto”) senza far presente che nei laboratori di microbiologia, dove si analizzano i tamponi, ci sono specializzandi Biologi/Biotecnologi che lavorano a titolo gratuito, esposti in prima linea al rischio di contagio e con turni massacranti, al pari dei colleghi medici impegnati nei reparti. Ma non solo tamponi e SARS-CoV 2. Gli specializzandi Biologi/Biotecnologi, con grande senso di responsabilità e senso del dovere, hanno continuato e continuano ad assicurare la loro presenza all’interno dei laboratori clinici ospedalieri per garantire i servizi diagnostici indispensabili.

Sempre durante questi mesi di emergenza sanitaria, i Fisici Medici hanno svolto un ruolo essenziale, continuando a lavorare nelle diverse strutture sanitarie a fianco dei colleghi medici radio-oncologi per assicurare l’ottimizzazione dei piani di trattamento per i pazienti oncologici e assicurando inoltre i necessari controlli di qualità ai tomografi TC e ai tanti nuovi apparecchi radiologici utilizzati – com’è noto – a supporto della corretta diagnosi da COVID-19; ed esattamente come il resto del personale sanitario, hanno rischiato e rischiano di essere contagiati.

I Farmacisti Ospedalieri hanno garantito e stanno tuttora garantendo, in questo stato di emergenza, la dispensazione di tutti i dispositivi medici e di protezione individuale necessari, dei farmaci utilizzati nei protocolli off-label, l’erogazione dei farmaci per le terapie di supporto oltre all’approvvigionamento/produzione di formulazioni di gel idroalcolico per la disinfezione-mani. Allo stesso modo i Farmacisti dei Servizi Farmaceutici Territoriali hanno avuto un ruolo primario per garantire la continuità assistenziale ai pazienti domiciliari più fragili, assicurando l’erogazione di farmaci e dispositivi salvavita, non presenti nelle farmacie di comunità, in continuità assistenziale tra ospedale e territorio.

Il grande investimento nel SSN previsto dal “Decreto Rilancio” può essere l’occasione per sanare finalmente questa assurda situazione e quindi auspichiamo che il lavoro parlamentare migliori il testo del decreto. Si tratta di porre fine ad una condizione discriminatoria nei confronti di professionisti sanitari che contribuiscono tutti insieme al funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e che non possono più restare nell’ombra.

Il problema affonda le sue radici anche in una mancata programmazione dei fabbisogni del personale della dirigenza sanitaria, mai effettuata, che ad oggi paga più di tutte le altre categorie l’uscita di centinaia di unità dal mondo del lavoro per i pensionamenti, oltre alla diminuzione di accessi dovuta all’assenza di contratti di formazione.

Chiediamo pertanto al Governo e al Parlamento di affrontare una volta per tutte la questione delle specializzazioni non mediche di area sanitaria che è possibile riassumere in questi punti cardine:

– stima adeguata del fabbisogno del personale della dirigenza sanitaria in relazione a turn over e pensionamenti, nonché fabbisogno del privato, e pari numero di accessi alle scuole di specializzazione;

– retribuzione dei posti di specializzazione messi a concorso attraverso contratti di formazione-lavoro;

– possibilità di accesso alle procedure concorsuali per la dirigenza del ruolo sanitario a partire dall’ultimo anno di specializzazione anche per le categorie non mediche non esplicitamente citate nell’articolo 12 del Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 35.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Fondi pensione negoziali

Fondi pensione negoziali

23 Aprile 2024

4 milioni di lavoratori iscritti e 67 miliardi di euro di patrimonio (il 30,5% di tutta la previdenza complementare).

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.