Caso Sac, Cna Catania sta con Trantino
«In una fase fra le più drammatiche della sua storia recente, Catania ha visto nei giorni scorsi il sindaco, Enrico Trantino, prendere posizioni coraggiose e dare voce con trasparenza a un disagio avvertito da più parti e da tempo.
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Disagio che probabilmente abbisognava del classico evento catalizzatore per “esplodere” definitivamente (il rogo al terminal A dello scalo aereo in una notte di mezza estate e la successiva gestione dell’emergenza), nonché di un ancora più classico “paladino” che lo canalizzasse. Lunedì scorso si è tenuta l’assemblea dei soci della Sac, la società di gestione dell’aeroporto catanese, ed Enrico Trantino, partecipante in quanto co-proprietario, ha presentato un ponderoso e ponderato dossier sui fatti di luglio (“l’incredibile incendio” del terminal A appunto e la caotica fase conseguente) e chiesto le dimissioni del consiglio di amministrazione della Sac.
È stato un gesto importante, da un punto di vista simbolico e politico (è la città di Catania ad aver chiesto le dimissioni del cda che gestisce il suo scalo tramite il suo sindaco) in nome del Bene pubblico (evento raro per la politica siciliana).
È stato detto che il sindaco Trantino è “isolato”. No! Il sindaco Trantino non è isolato e non è solo. Attestati di stima per la sua presa di posizione sono giunti da più parti e, nel nostro piccolo, noi siamo e saremo sicuramente al suo fianco a ogni scelta in cui privilegerà l’interesse supremo della Città e dei catanesi. Con convinzione e con l’idea di attivare con il primo cittadino ogni possibile sinergia utile a trainare Catania fuori dalle infernali sabbie mobili in cui è sprofondata.
Quanto alla difesa d’ufficio che il cda di Sac ha incassato dal commissario della Camera di commercio del Sud Est Sicilia, Antonio Belcuore, serve anche in questo caso spendere qualche parola. Premesso che la Camera unificata (socio di maggioranza assoluta della Sac) è stata da oltre un anno cancellata da una legge dello Stato che ha anche passato il vaglio di una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa e che è “operativa” solo per un intervento della presidenza della Regione Siciliana ancora tutto da valutare, a che titolo interviene un commissario in una vicenda simile? Belcuore non è il presidente della Mega Camera, ne è appunto solo il commissario, cosa ben diversa.
Cambiamo di spalla al fucile: prima di impegnare l’ente in difesa dell’operato del cda della società più importante (strategicamente e finanziariamente) dell’Isola, Belcuore ha contattato le associazioni di categoria che la Camera rappresenta/dovrebbe rappresentare? Si è confrontato con loro? No, non le ha contattate, non ha chiesto alcun confronto. Quindi non può certo parlare a loro nome, esprimendo tra l’altro un sentire che è l’esatto opposto del loro. Ancora: Belcuore ha addirittura assunto una posizione contraria rispetto a quanto pubblicamente espresso dalla maggioranza delle associazioni datoriali di Catania, Ragusa e Siracusa, che sono le uniche titolari della Camera di commercio e che hanno fortemente censurato la gestione Sac della crisi estiva. Siamo sicuri che non vi sia un problema di “fedeltà di mandato”?».
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