Mancano i medici ? L’'Asp di Siracusa formerà i giovani dottori della Tanzania
La proposta di collaborazione è partita dalla conferenza episcopale del Paese africano
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Mentre l’ospedale Civico di Palermo manda in trasferta i suoi radiologi in Valtellina in soccorso dell’ospedale di Chiavenna, l’Asp di Siracusa ricorre a giovani medici della Tanzania che saranno formati nei presidi ospedalieri del territorio, tutti a corto di personale. Un caso non isolato: anche l’Asp di Caltanisetta è stata costretta a chiamare medici argentini per assicurare l’assistenza all’ospedale di Mussomeli. Contraddizioni di un sistema alla costante ricerca di camici bianchi, che però manda i suoi professionisti altrove, pagati il doppio che in Sicilia.
Ufficialmente la richiesta è partita dalla conferenza episcopale della Tanzania, che ha chiesto all’Asp di Siracusa guidata da Salvatore Lucio Ficarra una collaborazione mirata alla formazione specialistica di personale medico e tecnico sanitario della Tanzania nei presidi ospedalieri della provincia. Oggi il manager ha ricevuto una delegazione composta dal direttore generale del Bugando Medical Centre di Mwanza Fabian Massaga, da monsignore Paul Steve Chobo delegato della Conferenza episcopale tanzaniana per l’ospedalità cattolica e da padre Alex Nduwayo, funzionario amministrativo del Bugando Medical Centre. Ad accompagnare la delegazione il direttore dell’Anatomia patologica dell’ospedale Umberto I di Siracusa Rosario Tumino, consulente patologo volontario del Bugando Medical Centre di Mwanza.
Il direttore generale Ficarra ha accolto la proposta per una possibile partnership, assicurando tutta la propria disponibilità per gli aspetti burocratici e autorizzativi della Regione siciliana e li ha invitati a formalizzare subito la proposta: “Farò tutto il possibile – ha detto – per accogliervi nelle nostre strutture sanitarie previa autorizzazione dell’assessorato regionale della Salute e saremo ben lieti di ospitare il vostro personale sanitario per stage formativi ed altre eventuali forme di collaborazione per tutte le specialità presenti nel nostro territorio”.
Tradotto: l’Asp di Siracusa fa un favore alla Tanzania formando qui i loro medici e tecnici, e in cambio riceve manodopera per gli ospedali siracusani in difficoltà. Molti reparti, soprattutto dei presidi di provincia come il Trigona di Noto, rischiano infatti la chiusura. E’ già successo, per esempio, all’ambulatorio di ginecologia dell’Umberto I di Siracusa, che a maggio scorso aveva chiuso i battenti per mancanza di medici.
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