Commercialisti. Nel 2022 rischio per 371.500 Pmi non fallibili
Aziende con disagi economici hanno 445.000 dipendenti
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Il 2022 potrebbe rivelarsi funesto per circa una su 3 delle cosiddette imprese ‘non fallibili’ del nostro Paese: circa 371.500 Pmi (pari al 29,3% del totale di questa tipologia di aziende), che vantano oltre 445.000 dipendenti, potrebbero, infatti, trovarsi “in grave difficoltà economica” nel corso del prossimo anno. Lo stima la Fondazione nazionale dei commercialisti, sulla base di un sondaggio realizzato su un campione significativo di iscritti alla categoria professionale, finalizzato a valutare l’impatto della crisi pandemica su questa realtà.
Di soggetti non fallibili in attività, si legge, “con esclusione dei professionisti e degli enti non commerciali”, se ne contano in Italia “circa 1,27 milioni, a cui fanno riferimento oltre 1,5 milioni di addetti”.
La ricerca fa affiorare “l’importanza dell’effetto “bolla” generato su queste realtà imprenditoriali dalle misure di sostegno pubblico: se da un lato, infatti, non si è ancora registrata un’esplosione di insolvenze aziendali, dall’altro lato, considerata la temporaneità degli interventi medesimi, appare altamente probabile che si concretizzi un aumento del rischio di solvibilità legato alla progressiva riduzione dei sostegni economici”, puntualizzano i commercialisti.
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