Il procuratore Lucia Musti boccia il decreto sicurezza.
È intervenuta a un convegno organizzato dal sindacato di polizia Sap.

«Non sono favorevole al panpenalismo – ha detto la procuratrice generale di Torino – I magistrati applicheranno comunque la legge»
«Sono un magistrato, non voglio entrare nelle polemiche sullo strumento usato per il decreto sicurezza – ha detto la procuratrice generale di Torino che ha espresso la sua posizione critica verso l’introduzione di nuovi reati: «In linea di massima – ha aggiunto – sono contraria al cosiddetto panpenalismo, cioè non sono d’accordo a buttare tutto in nuovi reati perché questo non è un bel segnale. Quando un governo o un Parlamento genera nuovi reati, vuol dire che qualcosa non va nel sistema. A me farebbe piacere se fossero sufficienti le norme che già ci sono, ma di fatto non è sempre così».
Il magistrato ha poi aggiunto: «Queste nuove figure criminose, questi aggravanti… Ne abbiamo davvero bisogno? Non lo so. Lo vedremo sul campo se ci saranno pene più gravi inflitte».
Musti ha poi sottolineato il valore simbolico del provvedimento per i cittadini: «La sicurezza è anche una percezione. Forse una parte della popolazione si sentirà più sicura con questo decreto sicurezza».
Infine, ha ribadito il ruolo della magistratura: «Per me la legge perfetta non esiste, e nemmeno questo decreto risolverà i problemi della sicurezza. È criticabile sotto molti aspetti, ma una cosa è certa: i magistrati ci saranno per applicare la legge».
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