Anche Giorgia ha capito che il peggior nemico per un sovranista è un sovranista di un altro paese.
Poveretta, davvero credeva di cavarsela con un 10%...invece ecco che quello lì ti mette il 20% come una Francia o Germania qualunque...dopo tutte quelle genuflessioni!!!
In evidenza
Ora non è così. Che ne sia consapevole o meno, se lo schema che tenterà di portare avanti è quello della ‘tentata soluzione ridondante’ (della serie ‘tutto sommato il tycoon è un bravo ragazzo’…), ebbene c’è da tremare. Qua si sta affondando con la capitana (e il capitano) che scrutano all’orizzonte le umane sorti e progressive. Con questa classe diligente alla violenza altrui pagheremo carissime le conseguenze.
C’è solo da sperare che la risposta della cosiddetta “Europa coesa” arrivi presto, diversamente ognuno andrà per proprio conto, ammesso che già non lo stiano facendo.
Le carte della speranza (illusoria/realistica) di un compromesso onorevole tra le due sponde dell’Atlantico sono ancora in movimento.
L’opinione pubblica appare spaesata in mancanza di chiarezza
Le proposte il governo le ha rese note (no – al momento – ai controdazi, stop a regole burocratiche Ue, che soffocano l’economia, svolta green da rivedere, attenzione ad automotive, revisione Patto di stabilità, silenzio assenso su adesione Mercato Mercosur …)
Questa settimana incontro/confronto con le categorie produttive.
Si arriverà alla resa dei conti prima o poi.
Trump sta imponendo dazi a capocchia senza alcuna autorità per farlo, sono già partite le prime cause per fermarli, la mia previsione è che i dazi americani non sopravviveranno a questo Aprile, massacrati nei tribunali (se non sabotati dagli stessi repubblicani). Per ora studiamo il da farsi e ricordiamoci che per adesso i dazi li pagano solo gli americani (tra l’altro, avendoli applicati a pioggia, non è che ci saranno paesi più o meno svantaggiati…).
Nel fine settimana 50 stati si sono risvegliati anti Trump. Da New York a Los Angeles 1.400 cortei “Hands Off!”, 200 organizzazioni per i diritti coinvolte. Le indiscrezioni dei media Usa: Il segretario del Tesoro Bessent pronto a dimettersi.
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