Le attività giudiziarie debbono ripartire subito
Per il Cnf, 'probabili ritardi non imputabili alla categoria forense'
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L’attività giudiziaria in Italia “deve ripartire immediatamente, chi ne ha la responsabilità faccia subito quello che deve nel rispetto delle norme e dei cittadini che hanno il diritto di avere risposte in tempi rapidi. Al ministro della Giustizia e al Governo, la responsabilità di provvedere alle necessità organizzative e di mettere ordine tra i diversi protocolli e le direttive adottate nei tribunali”, giacché l’avvocatura “si è sempre fatta trovare pronta nei momenti più difficili per offrire il proprio contributo, alla sola condizione del rispetto reciproco, nell’interesse della collettività che non può permettersi altri lunghi mesi di inattività”. E’ così che si esprime il Consiglio nazionale forense, con un documento licenziato dal ‘plenum’, che intende sottolineare che “nessuna censura potrà essere rivolta all’avvocatura, circa i probabili ritardi nella regolare ripresa dell’attività giurisdizionale”. “L’impegno e il senso di responsabilità degli avvocati – prosegue l’Ordine nazionale degli avvocati, in una nota – sono evidentemente non soltanto non compresi, ma anche poco utili, se le rivendicazioni di dirigenti e personale amministrativo rischiano di condizionare la ripresa più delle legittime richieste di tutela del diritto di difesa”, si legge, in conclusione.
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