Giustizia e politica. Sì, ma non nelle aule di tribunale.
Un gruppo di magistrati che si chiama “Giuristi per Gaza” ha diffuso un appello per cercare di fermare quanto accade sulla Striscia.
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In questo appello si esortano i loro colleghi, unitamente ai rappresentanti dell’Avvocatura e dell’Università, a leggere lo stesso ogni giorno nelle aule d’udienza e in quelle universitarie.
Per le Università la discrezione non dovrebbe ledere più di tanto le lezioni in corso, ché se si dovesse aprire un dibattito, ammesso e non concesso che professori e studenti usino metodi civili, non crediamo vengano lesi diritti di qualcuno.
Nelle aule di udienza la questione ci sembra diversa. La Magistratura e le sue funzioni sono un potere dello Stato, esercitato con indiscutibile forza impositiva che può portare anche alla privazione delle libertà personali.
Sarebbe all’altezza delle sue funzioni un magistrato che all’inizio di un’udienza faccia un preambolo ideologico/politico? Le parti in causa si sentirebbero serene dopo un proclama del genere?
Noi crediamo di no. L’imparzialità assoluta del giudice è uno dei pilastri del nostro sistema.
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