Inarcassa, 176.800 iscritti, reddito medio +4,4%
Santoro, 'sostenere la libera professione è tema prioritario'
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Il bacino degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti iscritti ad Inarcassa, la Cassa di previdenza delle due categorie tecniche, “a fine 2022 conterà circa 176.800 soggetti, in aumento dell’1,6% sul 2021” e “l’incremento del numero dei pensionati risulta in linea con le proiezioni del Bilancio tecnico e dovrebbe attestarsi a fine anno a 43.000, raggiungendo, per fine 2023, 46.000 unità”.
A farlo sapere l’Ente pensionistico privato, dopo aver varato il Budget 2023.
“Le attese sui redditi 2021 delle due categorie sono estremamente positive: il ‘monte’ delle entrate degli associati – si stima – dovrebbe evidenziare un aumento di almeno il 15%, rispetto all’anno precedente, recuperando la mancata crescita del 2020, legata al blocco delle attività produttive, e riposizionandosi su quel sentiero di crescita sostenuta che era saldamente in corso nel triennio immediatamente precedente la pandemia”. Pertanto, la stima di Inarcassa, “in linea con il quadro economico generale, è di una ulteriore crescita nel 2022 dei redditi aggregati degli iscritti, con una variazione positiva (+4,4%) del reddito medio, stimato nel 2022 sui 32.000 euro, e di una crescita dell’1,6% degli iscritti dichiaranti”.
Per il presidente dell’Ente Giuseppe Santoro, “consolidare, rafforzare e sostenere la libera professione è un tema prioritario non solo per la politica ma soprattutto per gli operatori di previdenza che devono garantire un futuro pensionistico ai propri iscritti. Il mondo del lavoro, infatti – prosegue – è in continua evoluzione, sospinto da estenuanti mutazioni normative; dai bisogni della collettività; dalla necessità di difendere e garantire un ambiente ogni giorno più fragile; dall’esigenza di dover gestire emergenze sanitarie un tempo impensabili”. Le professioni tradizionali, afferma ancora il vertice della Cassa, “sono oramai irriconoscibili e l’incessante trasformazione dell’economia, sempre più tecnologica e virtuale, impone flessibilità, specializzazione e aggregazione. È l’impegno che, come architetti e ingegneri, dobbiamo prendere per concorrere alla ripresa del nostro Paese.
Ma raggiungere l’obiettivo non sarà possibile, se non avremo al fianco governo e istituzioni”, chiude Santoro.
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