Confprofessioni, ddl sull’equo compenso inaccettabile così com'è
'Pressioni per avallare norma che punisce, non tutela autonomi'
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“Nessuno mette in discussione il principio dell’equo compenso, ma l’attuale formulazione del disegno di legge attualmente all’esame del Senato non può essere accettata, senza le “legittime modifiche” a suo tempo promesse dal Governo e dagli stessi promotori della legge.
Così come congeniato, infatti, il testo non riconosce l’equo compenso al professionista ma sanziona il professionista che chiede l’equo compenso”.
Duro il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ribadisce il ‘no’ dei professionisti all’ipotesi di far passare una norma “non perfetta”, come dichiarato, ricorda in una nota, anche dal sottosegretario alla Giustizia con delega alle Professioni, Francesco Paolo Sisto.
“Lo scorso novembre, dopo l’approvazione alla Camera, ci avevano assicurato che ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per correggere la norma in Senato. Ma – si legge – adesso, registriamo fortissime pressioni per avallare una norma che punisce i professionisti, anziché tutelarli. Vogliamo, per esempio, ricordare che il disegno di legge all’esame della Commissione Giustizia del Senato contiene incomprensibili previsioni di sanzioni disciplinari a carico del professionista che sia parte di un rapporto contrattuale lesivo dell’equo compenso. La previsione di una responsabilità deontologica sanzionabile in via disciplinare dagli Ordini non solo condanna chi ha subito un compenso iniquo, ma paradossalmente impedirà ai professionisti di intentare un’azione civile”, chiude.
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