Anno: XXV - Numero 72    
Venerdì 26 Aprile 2024 ore 13:00
Resta aggiornato:

Home » De minimis: Nuovo regolamento dal 2024

De minimis: Nuovo regolamento dal 2024

Il nuovo limite massimo del regime de minimis entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024 e sarà applicabile fino al 31 dicembre 2030.

De minimis: Nuovo regolamento dal 2024

Il limite massimo va dagli attuali 200mila euro a 300mila euro in tre anni per le imprese, e dagli attuali 500mila euro a 750mila euro per gli enti che forniscono servizi di interesse economico generale (Sgei) come i trasporti pubblici o la sanità, nonché i servizi che tipicamente rientrano nell’ambito dell’attività istituzionale svolta dalle organizzazioni del Terzo Settore.

Obiettivo

La normativa mantiene il suo obiettivo essenziale, che è quello di esentare dal controllo degli aiuti di Stato dell’Unione Europea piccoli importi di sussidi a beneficio di imprese ed enti, poiché si ritiene che gli importi compresi i limiti sopra menzionati non hanno alcun impatto sulla concorrenza e sugli scambi all’interno del mercato unico.

È quanto hanno stabilito i regolamenti 2023/2831 e 2023/2832 pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Ulteriori novità del nuovo regolamento de minimis

  • L’introduzione dell’obbligo per gli Stati membri di registrare gli aiuti de minimis in un registro centrale istituito a livello nazionale o comunitario a partire dal 1° gennaio 2026, riducendo così gli obblighi di rendicontazione per le imprese;
  • L’introduzione di “porti sicuri” per gli intermediari finanziari per agevolare ulteriormente gli aiuti sotto forma di prestiti e garanzie, senza più richiedere il trasferimento completo dei profitti dagli intermediari finanziari ai beneficiari finali.
  • Resta in vigore il principio corollario della “società unica”, che tiene conto delle società legate da almeno un rapporto. Verranno quindi conteggiati gli aiuti ricevuti dall’intera azienda.
  • Il regolamento in esame non si applica alle imprese operanti nel settore della produzione primaria della pesca e dell’acquacoltura (incluse le imprese attive nella trasformazione e commercializzazione dei medesimi).
  • Gli aiuti in regime “de minimis” sono concessi nel momento in cui viene notificato il decreto di concessione (indipendentemente dalla effettiva data di erogazione degli stessi).

Il Regolamento prende in considerazione anche il caso in cui le operazioni straordinarie avvengano:

Fusione o acquisizione: devono essere presi in considerazione tutti gli aiuti ricevuti in regime de minimis precedentemente concessi a ciascuna delle imprese partecipanti alla fusione. Qualsiasi aiuto concesso prima della fusione/acquisizione resta legittimo.

Scissione: l’importo degli aiuti concessi in regime “de minimi” concesso prima della scissione è imputabile all’impresa che ne ha fruito (intesa come l’impresa che rileva le attività per le quali sono utilizzati gli aiuti). Se ciò non è possibile, l’aiuto sarà ripartito in via proporzionale sulla base del valore contabile del capitale azionario delle nuove imprese alla data effettiva della scissione.

Articolo tratto dal blog di Professioni in Team

Redazione: Stragroup spa

https://bit.ly/4awQBZb

 

 

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Bilanci di sostenibilità: rischio sanzioni penali e civili

Bilanci di sostenibilità: rischio sanzioni penali e civili

23 Aprile 2024

La direttiva CSRD già in vigore ha reso obbligatorio il reporting di sostenibilità per un ampio gruppo di aziende, il che ha suscitato forti preoccupazioni circa il sistema sanzionatorio, prevalentemente di natura penale, attualmente applicato alle informazioni contabili.

Transizione 4.0: credito d’imposta anche prima del 2023

Transizione 4.0: credito d’imposta anche prima del 2023

19 Aprile 2024

Il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che per gli investimenti fatti prima del 2023 prevale la FAQ dell'Agenzia delle Entrate che specifica che i crediti possono essere compensati con il modello F24, indicando l'anno in cui è iniziato l'investimento.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.