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Welfare autonomi: c’è ancora molto da fare

In audizione al Senato la Confprofessioni spinge per rafforzare le tutele del lavoro autonomo e l'accesso dei professionisti alla sanità integrativa

Welfare autonomi: c’è ancora molto da fare

Rafforzare il welfare per gli autonomi e promuovere l’accesso dei professionisti a strumenti di sostegno del reddito che permettano di riposizionarsi nel mercato del lavoro.  Queste le richieste che Confprofessioni ha fatto al Governo nel corso dell’esame del decreto sulle crisi aziendali alle Commissioni riunite Industria e Lavoro del Senato. Confprofessioni elogia le norme contenute nel Dl che estendono le garanzie ai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps. Il provvedimento, infatti, prevede che gli iscritti alla gestione separata Inps, che non siano titolari di pensione e privi di altra tutela obbligatoria, possano accedere all’indennità giornaliera con un mese di contributi versati alla Gestione Separata nelle 12 mensilità precedenti (anziché tre), al congedo di maternità ed al congedo parentale. Inoltre, la norma aumenta del 100% l’indennità di degenza ospedaliera. Tuttavia, la Confederazione evidenzia la necessità di rafforzare il sistema di tutele che risulta troppo sbilanciato tra contributi versati e prestazioni erogate. Secondo il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, “occorre individuare una precisa strategia per la categoria che valorizzi la promozione dell’accesso dei professionisti all’assistenza sanitaria integrativa e la creazione di strumenti di sostegno per i lavoratori autonomi che hanno bisogno di riposizionarsi sul mercato a causa di gravi decurtazioni reddituali”.  Confprofessioni ha evidenziato che nell’attuale quadro normativo non esistono strumenti di sostegno al reddito e altre forme di ammortizzatore sociale a vantaggio di lavoratori autonomi che subiscano ingenti decurtazioni del reddito a causa del ciclo economico generale o di una crisi del mercato di riferimento. Secondo Stella, “questa carenza trova spiegazione nelle forme tradizionali del lavoro nel panorama occidentale ma risulta incongruente con le rapide trasformazioni cui assistiamo nei tempi recenti”. In questo quadro, l’assenza di strumenti a sostegno dei lavoratori autonomi può risultare dannosa non solo in termini di impatto sociale sul nucleo familiare del lavoratore ma anche rispetto al sistema economico complessivo. È pertanto fondamentale riflettere sulla possibile introduzione di forme sostegno al reddito al fine di consentire al lavoratore una più ponderata valutazione delle alternative professionali da intraprendere, e sulla previsione di forme di politica attiva per un adeguato supporto al riposizionamento professionale, che possa accompagnare il professionista verso una riqualificazione e un aggiornamento professionale.

Fonte. Edilportale

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