Anno: XXV - Numero 57    
Venerdì 19 Aprile 2024 ore 13:00
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Solo un'elemosina ai liberi professionisti nel cura Italia

Oliveti: il decreto Cura Italia è uno schiaffo a medici e professionisti sanitari mandati in prima linea senza le dotazioni

Solo un'elemosina ai liberi professionisti nel cura Italia

Il decreto legge Cura Italia guarda anche alle professioni. Poco e male secondo Alberto Oliveti, presidente Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza dei professionisti iscritti a Ordini e Albi. Il decreto varato per contrastare l’emergenza causata dal coronavirus, prevede che anche le professioni ordinistiche potranno attingere al voucher babysitting (massimo 600 euro) e al Fondo per il reddito di ultima istanza, un fondo di 300 milioni per i lavoratori dipendenti e autonomi, inclusi i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria regolati dai Dlgs 509/94 e 103/96. Gli iscritti agli Ordini , però, restano esclusi dai 600 euro riconosciuti per il mese di marzo – e prorogabile anche ad aprile – a tutte le altre partite Iva, quelle iscritte alla gestione separata Inps. «Una grave discriminazione – commenta Oliveti – molti professionisti hanno guadagni bassi e sono in oggettiva difficoltà; perché non prevedere un limite di reddito e riconoscere a tutti i professionisti, senza distinzione, i 600 euro? Eppure il Fondo è finanziato con la fiscalità generale a cui anche i professionisti ordinistici partecipano». Gli iscritti alle Casse, quindi, non solo potranno contare su risorse assai limitate, ma gli eventuali aiuti che arriveranno dai propri enti previdenziali – molti si stanno attivando per erogare forme di sostegno – saranno soggetti a tassazione ordinaria. Infatti, per ora, la richiesta inviata la scorsa settimana ai ministri di Lavoro ed Economia di defiscalizzazione almeno in questo frangente, così come la richiesta di accelerare l’iter per approvare le delibere degli enti (che per diventare operative devono avere il nullaosta dei ministeri vigilanti), sono rimaste senza risposta. «I presidenti di tutte le Casse  – sbotta Oliveti – sono sconcertati da questo trattamento – afferma Oliveti -, il Governo dimostra ancora una volta una totale mancanza di considerazione delle nostre attività e del nostro impegno. Ci sono però delle eccezioni e voglio ringraziare – conclude – chi ha tentato di portare avanti le nostre istanze». Per ora senza successo.  Meno duro il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, “lo sforzo straordinario del Governo corrisponde allo stato di emergenza del Paese. L’ampiezza degli interventi e delle risorse messe in campo con il decreto ‘Cura Italia’ indicano, infatti, quanto sia grave e profonda l’emergenza sanitaria nel Paese, come pure gli effetti negativi sull’economia, sul lavoro e sui cittadini. Certamente – incalza – alcune misure potevano essere perfettibili ed è evidente come le risorse stanziate arrivino a coprire un periodo ben circoscritto dell’emergenza. Tuttavia, la fase di emergenza epidemiologica impone un’assunzione di responsabilità collettiva, alla quale non vogliamo e non possiamo sottrarci. Come dimostra anche il piano straordinario varato da Confprofessioni, d’intesa con le organizzazioni sindacali del settore, che ha messo in campo una serie di interventi straordinari per oltre 4 milioni di euro per garantire continuità al lavoro negli studi professionali. Apprezziamo – aggiunge Stella – che le disposizioni sugli ammortizzatori sociali vadano verso una universalità delle tutele e le relative procedure di accesso sembrano essere state almeno in parte semplificate rispetto alle ipotesi iniziali”, afferma Stella, aggiungendo che “un altro intervento molto atteso dai professionisti riguarda le misure di sostegno al reddito che, attraverso il ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’, prevede uno stanziamento di 300 milioni per il 2020 con modalità ancora da definire”,

Mensilità per liberi professionisti– Il “Decreto Marzo”, come l’ha definito il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, prevede “un capitolo corposo” di 10 miliardi per la difesa dell’occupazione e del reddito, “affinché nessuno perda il lavoro”. Rientrano in questa dotazione, 3 miliardi per il sostegno al reddito dei liberi professionisti ai quali andrà “un assegno di 600 euro per il mese di marzo”. La misura- ha confermato anche la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, sarà ripetuta nel mese di aprile

Finanza, fisco e previdenza- Ci sarà una iniezione di liquidità al sistema del credito per circa 340 mililardi di finanziamenti alla cosiddetta economia reale: sospese le rate di prestiti e di mutui bancari, a fronte di una garanzia pubblica. Sarà cioè lo Stato a fare da garante presso le banche. Confermati inoltre i differimenti fiscali e la sospensione dei versamenti sia dell’IVA che dei contributi fiscali, una misura quest’ultima che avrà una “probabile estensione nel Decreto Aprile”- ha detto Catalfo. “Ma chi può paghi”- La sospensione durerà da 1 a 2 mesi ha dichiarato il Vice ministro dell’Economia Antonio Misiani:” Diamo la possibilità a tutti di sospendere il versamento dell’Iva, ma chi può pagare lo faccia, per il bene del Paese”- è la dichiarazione raccolta da Radio Capital.

Cig in deroga- Estesi a tutti i settori occupazionali gli ammortizzatori sociali, così come la  cassa in deroga per tutti i datori di lavoro, “anche con un solo dipendente”. La quarantena viene equiparata alla malattia.

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