NO AI PRIVILEGI CHIESTI DALL'ANM
Cnf: il ministero di Giustizia sia portavoce esigenze intero comparto
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“Preoccupazione e stupore” vengono espressi dal Consiglio nazionale forense (Cnf) per l’invito rivolto ieri dall’Associazione nazionale magistrati (Anm) ai capi degli uffici giudiziari a limitare l’attività giudiziaria e a sospendere i processi non urgenti per l’esclusione del comparto giustizia dai soggetti prioritari del nuovo piano vaccinale del governo. “Rispetto alle considerazioni sulla funzione essenziale della giustizia non possiamo che aderire, ma se l’Anm, così come scrive nel suo documento, considera la giustizia un servizio essenziale non è allora verosimile una richiesta di un ulteriore rallentamento, o addirittura una rinnovata sospensione dei processi che arrecherebbe danni come sempre in primo luogo ai cittadini, privati così del loro diritto di tutela, e rischia di apparire come una mera rivendicazione di privilegio.
Senza dimenticare che l’attività dei tribunali è già rallentata da oltre un anno per la pandemia ed è certo che lo stato di emergenza sullo svolgimento in sicurezza delle udienze sarà prorogato al 31 luglio 2021″, recita una nota dell’Ordine degli avvocati. Il Cnf ribadisce la richiesta che “sia il ministero della Giustizia a farsi portatore delle esigenze dell’intero comparto giudiziario, composto non solo da magistrati ma anche da avvocati e personale amministrativo, nella richiesta di reinserimento nel piano vaccinale del governo in quanto lavoratori dei servizi essenziali destinatari in via prioritaria del vaccino, ribadendo però l’assoluta convinzione, già espressa nelle settimane scorse, che nella campagna vaccinale non ci siano disparità territoriali, come avvenuto finora, e che la priorità sia da riconoscere alle situazioni di oggettiva fragilità”, si chiude la nota dei professionisti.
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