Mille avvocati a Roma per la difesa dei diritti dei cittadini
Il 4 aprile la sessione ulteriore del XXXIV Congresso Nazionale Forense
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Si è svolta oggi a Roma, presso il Palazzo di Giustizia, la conferenza stampa di presentazione della Sessione ulteriore del XXXIV Congresso Nazionale Forense in programma a Roma i prossimi 5 e 6 aprile all’Ergife Palace Hotel (Via Aurelia, 619) con l’alto patrocinio del Parlamento europeo.
La salvaguardia del ruolo della Giurisdizione per la tutela dei diritti dei cittadini e la riforma del Codice di procedura penale, questi i temi anticipati dai partecipanti, Maria Masi, Vicepresidente Cnf, Giuseppe Iacona, Consigliere CNF delegato alla Sessione Ulteriore dell’assise nazionale, Isabella Stoppani, Consigliere CNF, Giovanni Malinconico, Coordinatore Ocf, l’Avv. Antonio Galletti, Presidente del Coa di Roma e Valter Militi, Vicepresidente della Cassa Forense. Illustrato il programma dei lavori, a cui parteciperanno 667 delegati (249 donne e 418 uomini) e 313 congressisti (166 donne e 147 uomini).
Molti gli ospiti previsti: rappresentanti delle istituzioni, del mondo della politica, della giustizia, dell’Università.
Venerdì, tra gli altri, interverranno il ministro di Giustizia Alfonso Bonafede e il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Maria Masi, ha ricordato che «l’Avvocato ha un ruolo primario nel sistema giustizia del Paese, da un lato quale garante della legalità e della protezione dei diritti costituzionali, e dall’altro poiché contribuisce all’esercizio della funzione giurisdizionale assicurando, in posizione di indipendenza dai pubblici poteri, l’effettività del diritto di difesa e l’interesse alla corretta amministrazione della giustizia.
L’Avvocatura ha ritenuto di dedicare la sessione ulteriore del XXXIV Congresso Nazionale Forense agli Avvocati in pericolo, a quei professionisti che si battono quotidianamente per garantire i diritti e le libertà e, in particolare, all’Avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh, collega da anni impegnata a difendere oppositori politici, giornalisti attivisti, donne che hanno tolto il loro hijab (velo) per protestare contro l’obbligo di doverlo indossare, nonché vittime di violenza domestica e minori. Insignita nel 2012 del premio Sakharov conferito dal Parlamento europeo per la libertà di espressione, e nel 2018 del Premio internazionale per i diritti dell’uomo Ludovic Trarieux per essersi distinta in modo particolare per la difesa dei diritti umani, è da anni vittima della repressione del regime delle autorità iraniane.
Ai numerosi arresti e condanne che hanno colpito la collega negli anni si è da ultimo aggiunta una condanna a 33 anni di carcere e 148 colpi di frusta per “crimini contro la sicurezza nazionale”, “commissione di atto peccaminoso (…) essendo apparsa in pubblico senza il velo”, sulla base di un processo che si è svolto in sua assenza, in ragione della protesta per non aver potuto scegliere liberamente il suo difensore.
L’Avvocatura intende condannare fermamente la violazione dei diritti della difesa, la misura sproporzionata della pena e l’utilizzo di pene corporali, particolarmente nei confronti di un’Avvocata, da sempre impegnata per tutelare i diritti dei più deboli». Iacona, , ha sottolineato come «la sessione ordinaria del XXXIV Congresso Nazionale Forense, massima assise dell’Avvocatura, celebratosi a Catania lo scorso mese di ottobre, si è conclusa con la storica acclamazione del progetto del CNF di riforma costituzionale concernente il ruolo e la funzione dell’Avvocato». «Vale la pena rammentare – aggiunge – come il progetto dell’inserimento dell’Avvocato in Costituzione, attraverso la modifica dell’art. 111 della Carta, miri ad affermare l’essenzialità della difesa tecnica in ogni processo a tutela della effettività della giurisdizione. Ora, la sessione ulteriore del Congresso, convocata dal Cnf a norma del rinnovato Statuto Forense a istanza dell’Ocf, riguarderà proprio il tema centrale e sempre attuale della giurisdizione, della sua funzione di garanzia dell’ordinamento, e in particolare della giurisdizione penale, cui è connesso il tema di diritto di difesa, primario diritto fondamentale garantito dall’art. 24 della Carta».
Ed è proprio Malinconico, Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, a entrare nel merito delle due giornate di dibattito: «Da tempo l’Organismo Congressuale Forense ha acquisito consapevolezza, oltre che dell’indebolimento della giurisdizione, di una preoccupante tendenza al progressivo mutamento della sua funzione sociale. Si percepisce uno scivolamento dell’azione degli organi della giurisdizione verso il mero esercizio di potere e, per correlato, la preoccupante tendenza all’affievolimento della capacità di risposta alle esigenze di tutela dei diritti e di composizione dei conflitti sociali da parte della giurisdizione.
Si pone dunque l’esigenza che il Congresso e, per il suo tramite, l’Avvocatura Italiana fissi i principi su cui fissare l’attenzione delle forze politiche, in un tempo di profonda trasformazione sociale. L’attenzione del Congresso dovrà incentrarsi anche sulle ipotesi di riforma del codice di procedura penale in itinere, contestualizzandone la tematica e ribadendo i principi cui la Giurisdizione penale, nella prospettiva posta dall’Avvocatura Italiana, debba uniformarsi».
Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma: «Nella Sessione ordinaria del XXXIV Congresso Nazionale Forense di Catania è emersa la necessità di un cambio di paradigma: dalla rivendicazione della mera professionalità dell’Avvocato a quella della sua funzione. La Costituzione tutela la libertà del difensore e se ci sarà riconosciuta la funzione costituzionale, oltre che titolari di un diritto di libertà, consentiremo ad altri diritti di libertà, di altri soggetti, di essere esercitati. Il tema della proposta riforma costituzionale attiene anche alla tematica della giurisdizione, cioè al ruolo dell’Avvocato dentro il processo.
Questo è il terreno in cui si fonda la Ulteriore Sessione romana del XXXIV Congresso Nazionale, al centro del confronto la giurisdizione, garanzia dell’ordinamento, con particolare riguardo a quella penale e a un effettivo, sostanziale diritto di difesa».
Militi, ha quindi sottolineato, in questo difficile contesto per gli avvocati il ruolo della Cassa Forense nel concreto e costante sostegno «all’autonomia e all’indipendenza dell’Avvocatura, garantendo un sistema previdenziale stabile nel lungo periodo e un’azione di welfare integrato a tutela della salute, della famiglia e dell’attività professionale degli iscritti».
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