Anno: XXV - Numero 180    
Giovedì 3 Ottobre 2024 ore 13:00
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MEDICI DI FOGGIA IN PIAZZA CONTRO LE AGGRESSIONI.

Dopo le aggressioni in corsia, medici in sciopero a Foggia il 16 settembre.

MEDICI DI FOGGIA IN PIAZZA CONTRO LE AGGRESSIONI.

Il sindacato dei medici ha indetto uno sciopero per lunedì 16 settembre a Foggia, in via Martiri di via Fani. Dopo l’aggressione choc all’ospedale di Foggia e il video diventato poi virale è esplosa l’indignazione di medici e infermieri. E così, dopo che tutto il personale sanitario che opera negli ambulatori di famiglia, nei servizi specializzati e nei reparti ospedalieri di Capitanata, ha annunciato che incrocerà le braccia, ecco che arriva l’ufficialità dello sciopero da parte di tutti i medici pugliesi. Secondo quanto stabilito in una nota di Anao, Assomed e Cimo Fesmed, che parla apertamente di stato di agitazione, lunedì 16 settembre si terrà una manifestazione unitaria alla presenza dei segretari nazionali Pierino De Silverio e Guido Quici

«Maruggio, Taranto, Erchie, Foggia. Sono solo gli ultimi casi di violenze subite da medici durante lo svolgimento del loro lavoro. Più di uno a settimana. L’ultimo, quello di Foggia – spiegano i segretari regionali di Anaao Assomed, Angelo Mita e di Cimo-Fesmed, Arturo Oliva – è l’apice di una escalation continua e inarrestabile. Vertici, incontri, decisioni, sino ad ora, si sono rivelati insufficienti per contrastare un fenomeno in costante crescita. Non possiamo perdere altro tempo. Per questo proclamiamo lo stato di  agitazione». «Una scelta necessaria – aggiungono i segretari aziendali del Policlinico di Foggia, di Anaao Fabrizio Corsi e di Cimo-Fesmed, Graziano Minafra – perché oggi mancano le condizioni minime di sicurezza per svolgere giornalmente il nostro lavoro». 

La proposta di sciopero è stata annunciata dalla Fimmg territoriale, la Federazione dei medici di medicina generale, in segno di solidarietà al personale sanitario che mercoledì sera è stato aggredito, all’interno del Policlinico Riuniti da una cinquantina di persone — amici e parenti — di una ragazza di 22 anni di Cerignola, Natasha Pugliese, morta poco prima durante un intervento chirurgico. I medici e gli infermieri sono stati costretti a barricarsi in una stanza di Chirurgia toracica. Momenti di terrore che sono stati ripresi in un video che ha fatto il giro del web, nel quale si vede anche il pavimento chiazzato di sangue per le botte ricevute dal personale. «Abbiamo avuto paura anche di morire», ha commentato uno dei medici aggrediti dopo l’incontro in prefettura con il sottosegretario Marcello Gemmato.

«Quel raid — ha spiegato Salvatore Onorati, segretario provinciale della Fimmg — è stato fatto contro tutti i cittadini della nostra comunità. La sanità vive un momento di grandissima difficoltà, gli operatori lavorano in condizioni difficili, ma, ciò nonostante, garantiscono l’assistenza sanitaria e questi episodi non fanno altro che togliere quel poco di serenità che è rimasta». Una protesta alla quale stanno aderendo anche le altre categorie. Le organizzazioni sindacali stanno verificando anche con l’Ordine quando sarà possibile mettere in atto una simile protesta. «Un’ora di interruzione di ogni attività sanitaria in tutti gli ambulatori, i servizi e i reparti — ha concluso il segretario provinciale della Fimmg — è mirata a far capire cosa può succedere se i medici e tutto il personale sanitario dovesse definitivamente stancarsi di questi continui, ripetuti e ignobili atti di violenza». Un problema che non riguarda solo la Puglia. «Non si era mai registrata, negli ultimi 10 anni, una tale escalation di violenze. Nel mese di agosto abbiamo calcolato ben 34 episodi di violenza, fisica e psicologica» denuncia Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up. L’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Firenze e il sindacato Anaao Assomed hanno diffuso i dati relativi alla Toscana: il 56,7% dei sanitari toscani è stato vittima di aggressioni e il 50% ha subito più di un episodio di violenza.

Vi parteciperanno anche i segretari nazionali Pierino Di Silverio e Guido Quici. La manifestazione è stata organizzata all’indomani dell’ennesima aggressione in corsia. Al Policlinico di Foggia, i parenti di una ragazza morta durante un’operazione, hanno picchiato un medico e un infermiere, costringendo il restante personale in corsia a barricarsi in una sala. “Maruggio, Taranto, Erchie, Foggia. Sono solo gli ultimi casi di violenze subite dai medici durante lo svolgimento del loro lavoro. Non possiamo perdere altro tempo. Per questo proclamiamo lo stato d’agitazione”, si legge nella nota ufficiale.

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