Anno: XXVI - Numero 143    
Martedì 22 Luglio 2025 ore 14:00
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LIBERI PROFESSIONISTI, TORNANO LE TARIFFE?

LIBERI PROFESSIONISTI, TORNANO LE TARIFFE? Presentati due disegni di legge per rivedere i criteri di determinazione dei compensi: più equità per prestazioni complesse e responsabilità crescenti.

LIBERI PROFESSIONISTI, TORNANO LE TARIFFE?

Con due disegni di legge delega presentati in Parlamento, la Lega propone di rivedere i criteri di determinazione dei compensi dei liberi professionisti iscritti ad albi o ordini professionali, con l’obiettivo di rispondere alle trasformazioni profonde del mercato delle prestazioni professionali e alla crescente complessità dei ruoli svolti da architetti, ingegneri, geometri e tecnici.

 Erika Stefani al Senato e Andrea De Bertoldi alla Camera hanno depositato due testi molti simili che mirano a tornare a garantire compensi professionali proporzionati al livello di responsabilità assunto, alla complessità delle prestazioni e all’evoluzione dei mercati.

 L’obiettivo è quello di superare le attuali criticità nate dopo l’abrogazione delle tariffe obbligatorie dal Decreto Liberalizzazioni del 2012.

 Secondo i parlamentari leghisti, il sistema attuale dell’equo compenso, basato su parametri di riferimento e non più su tariffe minime, ha mostrato nel tempo forti limiti. In particolare, molti professionisti denunciano compensi spesso inadeguati rispetto al valore reale delle attività svolte. Il quadro è aggravato da dinamiche inflattive, mutate condizioni economiche e un continuo ampliamento delle responsabilità in capo ai tecnici.

 Il disegno di legge Stefani, assegnato due giorni fa alla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, prende atto di questa realtà e mira a riportare al centro l’equità, l’adeguatezza e l’attualità delle tariffe professionali. Per farlo, la delega al Governo prevede criteri chiari, condivisi e aggiornabili, con il coinvolgimento diretto degli organi rappresentativi delle professioni.

  Tariffe professionali, i criteri direttivi per la riforma

La proposta di legge di Erika Stefani stabilisce i principi cui il Governo dovrà attenersi nell’elaborare i decreti attuativi:

 – equità e adeguatezza dei compensi, aggiornati agli indici ISTAT e coerenti con il livello di responsabilità richiesto;

– parametri stabiliti con Decreto Ministeriale per ciascuna professione, entro 120 giorni dall’approvazione del relativo decreto legislativo;

– aggiornamento periodico automatico dei parametri sulla base degli indicatori economici nazionali;

– commissioni tecniche composte da esperti e rappresentanti degli ordini professionali, incaricate della revisione continua dei parametri;

– trasparenza e pubblicità dei criteri, per garantire certezza e uniformità;

– vigilanza da parte dei consigli nazionali e collegi, con poteri di controllo e indirizzo.

Ordini e rappresentanze professionali saranno coinvolti attraverso consultazioni pubbliche e contrattazioni con le amministrazioni competenti.

Compensi aggiornati per i professionisti

Se fino a qualche anno fa l’attività professionale si limitava alla redazione di documenti tecnici, oggi il perimetro operativo dei liberi professionisti è decisamente più ampio e i tecnici si trovano sempre più coinvolti in ruoli di consulenza e coordinamento con elevate responsabilità civili e penali.

Il legislatore sembra voler riconoscere questa trasformazione. Le nuove tariffe professionali dovranno tenere conto non solo del tempo impiegato, ma anche della complessità dell’incarico e del rischio connesso, ridefinendo il valore del lavoro intellettuale nel settore delle costruzioni.

L’iter proposto prevede che, su proposta del Presidente del Consiglio di concerto con i ministri competenti, previa acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari, siano adottati i decreti legislativi: 6 mesi dall’entrata in vigore della legge per i primi decreti, con possibilità di proroga di novanta giorni in caso di necessità.

 Infine, la clausola di invarianza finanziaria: la riforma non potrà generare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Questo implica che le modifiche dovranno essere sostenibili e attuabili con le risorse esistenti, a tutela dell’equilibrio economico generale.

Differenze rispetto alla legge sull’equo compenso

La proposta di revisione delle tariffe professionali si affiancherebbe – e in parte supererebbe – normativa vigente in materia di equo compenso,  introdotta con la Legge 49/2023 proposta a suo tempo da Giorgia Meloni, che ha rappresentato un passo importante per la tutela dei liberi professionisti, imponendo l’obbligo di un compenso “proporzionato e conforme ai parametri ministeriali” per le prestazioni svolte in favore di clienti economicamente forti, come pubbliche amministrazioni, banche e assicurazioni.

 Tuttavia, proprio la portata limitata della legge sull’equo compenso costituisce uno dei suoi principali limiti: i parametri di riferimento utilizzati (DM 17 giugno 2016) non risultano aggiornati alle evoluzioni del mercato, ai nuovi ambiti di responsabilità professionale e all’aumento del carico di lavoro; inoltre, la legge del 2023 non si applica ai rapporti con committenti privati, lasciando scoperta una parte rilevante del mercato delle prestazioni professionali.

 Le proposte di legge appena presentate intendono colmare proprio queste lacune perché introducono una revisione dinamica e strutturata dei criteri di determinazione dei compensi, applicabile a tutti i professionisti iscritti ad albi, indipendentemente dal tipo di committente.

 I criteri saranno aggiornabili periodicamente, calibrati sull’inflazione ISTAT, sulla complessità delle prestazioni, e sul livello di responsabilità assunto dal tecnico. È inoltre previsto il coinvolgimento attivo degli ordini professionali, chiamati a partecipare alla definizione e al controllo dell’applicazione dei parametri.

In sintesi, mentre la legge sull’equo compenso tutela il professionista solo nei casi di squilibrio contrattuale evidente, le nuove proposte mirano a definire ex ante un sistema chiaro, trasparente e condiviso per garantire compensi adeguati a tutti i professionisti in ogni contesto operativo.

Edilportale

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