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I professionisti figli di un dio minore

Le partite Iva attendono misure straordinarie

I professionisti figli di un dio minore

All’indomani della pubblicazione dei provvedimenti per far fronte all’emergenza sanitaria da Coronavirus COVID-19 e dopo l’appello da parte del Premier Giuseppe Conte che ha lanciato l’hashtag #iorestoacasa invitando gli italiani a non muoversi a meno di casi eccezionali (lavoro e salute), il mondo delle partite IVA comincia a domandarsi cosa accadrà e cosa sta pensando di fare il Governo per i professionisti senza tutela.

Diversi sono stati gli appelli, le lettere e le richieste per il mondo delle professioni tecniche, riportiamo di seguito quelle dei Presidenti dell’Ordine degli Ingegneri di Bari, di Inarsind, di Fondazione Inarcassa e di Federarchitetti. Anche Confprofessioni in un faccia a faccia tra il presidente Gaetano Stella e Conte ha chiesto l’estensione dei contributi agli iscritti alle casse professionali.  Ggli effetti dei provvedimenti che il governo, in modo coscienzioso e necessario, sta assumendo per sconfiggere questo nemico invisibile, sta devastando il mondo dei liberi professionisti. Infatti mentre per lavoratori dipendenti vengono garantiti tutti i livelli di retribuzione e sicurezza anche sul posto di lavoro, ai liberi professionisti no!  Un’analoga richiesta all’esecutivo, è stata presentata dal presidente dell’Adepp (l’Associazione che comprende 20 Casse professionali) Alberto Oliveti. “Serve il sostegno dello Stato ai colleghi, soprattutto quelli più colpiti, ma è anche importante varare misure a sostegno della professione, non solo di decontribuzione. In questa fase di emergenza non faremo mancare il supporto all’attuazione di tutte le opportune misure di prevenzione, ma la sofferenza economica straordinaria cui sono esposti i liberi professionisti non può essere dimenticata” Il Colap (il Coordinamento Libere Associazioni Professionali) chiede che nessuno venga lasciato indietro e che tutti i professionisti possano accedere alle agevolazioni previste dai decreti”.

 

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