GIORNI CRUCIALI PER IL CONTRATTO DEI MEDICI
Sul tavolo la richiesta di più risorse per il rinnovo ma anche riforme, come quella sulle ore di lavoro extraorario non pagate e l’eliminazione del tetto sulle assunzioni che devia risorse pubbliche sui medici a gettone
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Tre giorni fa, il 4 luglio, i rappresentanti della categoria hanno incontrato il ministro della salute Orazio Schillaci per poi proseguire il confronto in Aran sul rinnovo del contratto. Sul tavolo la richiesta di più risorse per il rinnovo ma anche riforme, come quella sulle ore di lavoro extraorario non pagate e l’eliminazione del tetto sulle assunzioni che devia risorse pubbliche sui medici a gettone. Si parla di aumenti di centinaia di euro al mese e una rimodulazione dell’orario di lavoro. L’obiettivo di Aran e sindacati è chiudere entro la fine di luglio.
Si tratta del contratto (2019-2021) della Dirigenza medica e sanitaria del Sistema sanitario nazionale. Il rinnovo riguarda circa 130mila medici che in media porterebbero a casa un aumento medio lordo di 200 euro al mese, a cui si sommano i circa otto-nove mila euro di arretrati. Dopo cinque mesi, però, il rinnovo contrattuale è ancora in stallo. Non solo. Nel contratto verrebbe inserita una norma sulle relazioni sindacali: il confronto potrà essere chiesto dai sindacati a prescindere se l’azienda lo avvia. I temi di confronto riguarderanno poi temi importanti per l’organizzazione del lavoro: straordinari, guardie e pronta disponibilità. Posizioni ancora in parte distanti, invece, sull’orario di lavoro. Secondo Pierino Di Silverio, segretario del principale sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, “i medici dovrebbero lavorare per 38 ore settimanali, ma in realtà ne lavoriamo in media 70 e siamo già al limite rispetto alla legge europea sui riposi, che prevede 11 ore di riposo consecutive dopo un turno di lavoro”. Ma quando dovrebbero arrivare quindi gli aumenti in busta paga per i medici? Dalla firma della preintesa, che si attende nelle prossime settimane, decorrono circa tre mesi (dove il testo di Aran e sindacati passa al vaglio dei ministeri e degli organi di controllo), per la firma definitiva. A quel punto parte lo sblocco dei fondi.
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