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BONUS PROFESSIONISTI: CAOS E BEFFA

Il decreto liquidità cambia, di notte, i termini di accesso al bonus da 600 euro per i professionisti. Da rifare le domande per 420mila.

BONUS PROFESSIONISTI: CAOS E BEFFA

Tutto da rifare per 420mila professioni che nei giorni scorsi hanno fatto domanda per ricevere il bonus da 600 euro. Con la pubblicazione del decreto legge 8 aprile 2020, n. 23 sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 dell’8 aprile 2020, infatti, è venuto fuori che i professionisti devono essere iscritti alla Cassa privata “in via esclusiva”. A cambiare le carte in tavola, a sorpresa, è l’articolo 34 del decreto liquidità, che recita: “Ai fini del riconoscimento dell’indennità di cui all’art. 44 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria devono intendersi non titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva”. È quel “in via esclusiva” a creare problemi: “Se un avvocato libero professionista ha una docenza, o fa attività da giornalista pubblicista con posizioni previdenziali sia nella Cassa privata, sia nell’Inps, non può ricevere i 600 euro, perché non ha l’iscrizione esclusiva ad un Ente”, spiega il presidente dell’Adepp, l’Associazione degli Enti di previdenza privati, Alberto Oliveti, alla trasmissione Due di denari su Radio24.  Il Bonus, aggiunge Oliveti, non spetta anche se il professionista ha i requisiti di reddito (sotto i 35.000 euro) del decreto Cura Italia.  Cosa succede ora? Che i potenziali beneficiari del bonus, “almeno 420.000” secondo le stime dell’Adepp, dovranno tutti presentare nuovamente la domanda, perché occorre “un supplemento di autocertificazione”, spiega Oliveti. E per ora, tutte le 20 Casse facenti parte dell’Associazione degli Enti di previdenza privat hanno sospeso i pagamenti, “Migliaia di bonifici di pagamento, che sarebbero dovuti partire oggi, li abbiamo fermati”, perché “se erogassimo assegni impropri, potremmo incorrere nella fattispecie del danno erariale”, afferma Oliveti. Le casse hanno anche deciso di non accogliere più nuove istanze, in attesa delle direttive ministeriali in merito. Nuove richieste e verifiche richiederanno, ovviamente, del tempo. “E’ lecito pensare che ci vorrà, tra comunicazione agli iscritti, invio dell’autocertificazione e verifica dei requisiti, non meno di una settimana. Si ricorda che, tra iscritti alla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti e a quella dei Ragionieri, i soggetti che hanno fatto richiesta dell’indennità sono circa 35 mila. In totale, a tutte le Casse rientranti nel perimetro dell’AdEPP sono arrivate più di 400 mila domande”, spiega l’Adepp, secondo quanto riportato da Italia Oggi. Ma c’è anche a chi va peggio. E chi la domanda, nonostante sia in prima linea in queste settimane nella lotta a Covid-19, non la pruò ripresentare, come abbiamo scritto in questo articolo di Start Magazine. “Agli specializzandi e ai dipendenti, magari part time, che in questo momento stanno rischiando la vita, è andata anche peggio, perchè per loro l’indennizzo di 600 euro è cancellato del tutto. Davvero un bel modo per ringraziare i medici”, spiega Alberto Oliveti. Gli specializzandi, infatti, vengono esclusi dalla ricezione del bonus perchè, spiegano dall’Enpam, pagano la gestione separata Inps sulle loro borse di studio.

 

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