Anno: XXVI - Numero 207    
Mercoledì 29 Ottobre 2025 ore 13:15
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Arrestato il dem Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno

Contestati a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio.

Arrestato il dem Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno

 

È stato arrestato Franco Alfieri, attuale sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, esponente del Pd. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti suoi e di altri cinque indagati cui risultano contestati a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.

 È stata disposta la custodia domiciliare nei confronti di Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit spa, Elvira Alfieri, legale rappresentante della Alfieri Impianti S.r.l. nonché sorella del sindaco, Andrea Campanile, dipendente del comune di Capaccio facente parte dello staff del sindaco, e Carmine Greco, responsabile tecnico del comune di Capaccio nonché RUP dei procedimenti che riguardano le contestazioni. Contestualmente si è proceduto anche al sequestro, nella forma diretta e per equivalente, di un importo superiore ai 543mila euro.

 Le indagini, condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Eboli e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno riguardato alcune procedure di affidamento di lavori e, in particolare, quella relativa all’intervento di adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione a Capaccio Paestum e quella relativa ai lavori di adeguamento dell’illuminazione stradale del Comune, con l’uso di led e sistemi automatici di telegestione del flusso luminoso. Entrambe le gare, bandite dal Comune, sono state vinte dalla Dervit Spa. Secondo la ricostruzione accusatoria, gli indagati a vario titolo si sarebbero spesi per favorire l’azienda nella aggiudicazione dei lavori.

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