Referendum giustizia, volano gli stracci dopo il flop alle urne: è polemica nel fronte del sì
L’Unione delle Camere Penali accusa di aver “appaltato solo alla Lega” l’iniziativa referendaria. Pronta la replica dei radicali e di molti avvocati.
In evidenza

Quorum lontanissimo per i cinque quesiti sulla giustizia. E così, come spesso capita dopo una sconfitta, si regolano i conti.
Dopo il flop – per molti annunciato – del referendum sulla giustizia volano gli stracci, come si suol dire, all’interno del fronte del sì. A aprire le danze è stata l’Unione Camere Penali (Ucpi), l’organo di rappresentanza degli avvocati penalisti. Che ieri in serata ha diffuso una nota che parlava “dell’assurdità di un’iniziativa referendaria appaltata a una forza politica in esclusiva, su quesiti scelti e scritti senza interpellare nessun soggetto politico, associativo, accademico, culturale tradizionalmente vicino al patrimonio delle idee liberali della giustizia”.
Toni duri ai quali oggi hanno risposto, con altrettanta determinazione, i radicali e gli avvocati che non concordano con le campane a morto suonate dall’Unione.
Simona Giannetti, avvocato penalista iscritta all’organizzazione e consigliera generale del Partito Radicale, spiega all’Agi i motivi dii malessere su entrambi i fronti versanti: “È imbarazzante il comunicato della Giunta dell’Unione delle Camere Penali – osserva la penalista –. Si arroga il diritto di attribuire ai promotori il disastro di una cittadinanza astenuta perché i penalisti non sarebbero stati coinvolti”. Per contro Giannetti, portavoce della campagna referendaria a Milano, ribadisce quello che è il modo di muoversi dei Radicali: “Rivendico il metodo radicale che da sempre che è quello di fare le battaglie sui contenuti con chiunque voglia affiancarli”.
Al contrario, spiega l’avvocato radicale, “tanti avvocati non hanno raccolto le firme perché c’era la Lega e chi avrebbe dovuto stare con noi pancia a terra, come l’Unione, non l’ha fatto. Non era la battaglia di un partito e sarebbe dovuta essere prima di tutto quella dei penalisti che sperimentano sul campo i problemi della giustizia e la necessità delle riforme”.
Giannetti ricorda l’esempio di Marco Pannella “che cercava terreni comuni”. Infine aggiunge, non senza amarezza: “Non c’è fine al disastro. Peggio ci sono solo gli avvocati anti leghisti, anti fascisti, che gioiscono di questa società di questa società istigata dai giornali e dal sistema. Che vergogna”.
Sono tanti gli avvocati a esprimere sui social una posizione critica verso l’Unione Camere Penali. Come Aldo Luchi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari, che condivide la riflessione della collega Giannetti e fa sapere di non sentirsi rappresentato dall’organo di rappresentanza che ha lasciato anni fa.
Anche Beatrice Saldarini, presidente dell’assemblea della Camera Penale di Milano, impiega l’aggettivo “imbarazzante” a proposito dell’intervista di Gian Domenico Caiazza al ‘Corriere della Sera’. Nella quale il presidente dell’UCPI afferma che, per via dell’”improvvisazione” dei promotori del referendum, “questo atto politico avventato rischiamo di pagarlo tantissimo perché sarà più difficile discutere su questi temi”.
Altre Notizie della sezione

Carcere, il faro dell’avvocatura sui dimenticati
11 Luglio 2025Ieri l'evento del Cnel, organizzato dall'Ocf con il vicepresidente della Fai, Vittorio Minervini, e Leonardo Arnau, presidente dell'Oiad.

Giuseppe Cormaio è il nuovo presidente della Camera Penale di Alessandria
10 Luglio 2025Roberto Cavallone termina il suo secondo mandato alla guida dell’associazione forense cittadina.

Aiga Lecce: eletti nuovo presidente e consiglio direttivo
09 Luglio 2025Si è svolta presso Palazzo De Pietro, l’assemblea ordinaria della sezione locale dell’Aiga, l’associazione forense più rappresentativa a livello nazionale, per l’elezione del presidente di sezione e dei componenti del direttivo.