Antonino Galletti presidente Coa di Roma al Ministro Bonafede: Urgente un intervento legislativo
Il compenso? Due righe da aggiungere nel curriculum, la partecipazione ai “tavoli” ministeriali e neanche troppa riconoscenza
È questo secondo il Tar del Lazio l’arricchimento per il professionista che presti la sua consulenza qualificata alla pubblica amministrazione e che può sostituire il compenso. Lo si evince dalla sentenza che ha rigettato il ricorso degli Ordini degli Avvocati di Roma e Napoli contro il bando del Ministero delle Finanze che a febbraio scorso aveva sollevato infinite proteste e polemiche di tutti i professionisti (non solo gli Avvocati) nel quale si “offrivano” consulenze a titolo gratuito per esperti del settore. Una decisione che naturalmente l’Ordine di Roma appellerà davanti al Consiglio di Stato, ma sulla quale nel frattempo interviene il Presidente del Coa Roma Antonino Galletti con una lettera al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
“Chiarissimo Ministro,
ho appena trasmesso la sentenza resa ieri dal Tar del Lazio nella controversia contro l’affidamento gratuito da parte del Mef di servizi professionali di alta qualificazione.
La pronuncia perviene a riaffermare l’ingiusto principio (già espresso purtroppo dalla giurisprudenza amministrativa ante equo compenso) dell’arricchimento curriculare come valido strumento alternativo al pagamento del compenso e giunge all’incredibile conclusione che il compenso debba essere equo solo se previsto (non anche se escluso dalla natura dell’affidamento).
Peraltro, la sentenza contiene anche un passaggio sulla deontologia, certo non di competenza dei giudici amministrativi.
Faremo subito appello, ma sarebbe utile un intervento legislativo che rimetto alla Sua sensibilità.
Grazie in anticipo”.
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