Prezzi benzina e amenità politiche
Il prezzo medio della benzina al 30 luglio 2023 in Italia è 1,903, in crescita, con picchi a Nuoro, Crotone e Verbania. È invece a Fermo, Ancona e Rieti che si trova il più basso
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Non è una novità che i prezzi salgano in questa stagione visto il maggior consumo. Ma il problema principale è che la base di partenza è alta, essendo incluse in questa base quasi il 70% di tasse. A questo aggiungiamo che all’inizio dell’anno, il governo in carica ha anche deciso di aumentare le tasse specifiche, nonché i pedaggi autostradali… nonostante quando gli attuali governanti erano all’opposizione e in campagna elettorale promettevano il contrario….
Il costo della benzina è uno di quei problemi che non si risolvono mai e che continua ad essere centrale. Il trasporto pubblico, che migliorando dovrebbe indurre più persone e più merci a fare a meno del mezzi privato, continua ad essere insufficiente e precario… osservazione che vale sia per quello urbano che extraurbano.
Logica di buon governo vorrebbe che, in attesa di un miglioramento della rete del trasporto pubblico, quello privato non fosse penalizzato con costi di carburante così alti ma… sarà l’assenza di un buon governo, o l’assenza di capacità e prospettive economiche che vadano oltre il quotidiano… ci si ritrova sempre a disquisire del costo della benzina.
Il governo sembra interessarsene con il cosiddetto piano Enrico Mattei per Africa e Mediterraneo -Enrico Mattei che all’epoca del monopolio energetico post seconda guerra mondiale diede molti lustri al nostro Paese contribuendo in modo consistente al boom industriale – ma, nonostante il nome Mattei, è un piano per appoggiare la politica tunisina di violenza sui migranti e sfascio di quelle istituzioni e l’appoggio all’Egitto di Al-Sisi da cui aspettiamo ancora spiegazioni per il caso Regeni. La benzina, quindi, a parte l’uso a mo’ di civetta del nome di Enrico Mattei, non c’entra nulla. Chissà se in futuro avremo un piano Cavour o Garibaldi o… Agnelli…. e chissà cosa riguarderà…
Drammi estivi (prezzo benzina) e amenità politiche (I love Tunisia ed Egitto).
Intanto i consumatori alla pompa ne fanno le spese e continuano ad essere presi in giro. E’ così difficile individuare alcune priorità come il prezzo della benzina, da cui dipende anche il prezzo di tutti gli altri beni e servizi e di conseguenza l’inflazione, e lavorare su di esso? Sembra che sia difficile, preferendo – il governo – buttarci fumo negli occhi con un made in Italy che, come il prezzemolo, usa in tutte le salse….
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
Comunicato stampa dell’Aduc
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