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Letta risuscita la tassa di successione. Ma muore in un’ora

Draghi lo gela: “non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”

Letta risuscita la tassa di successione. Ma muore in un’ora

La tassa di successione come aiuto concreto alla “generazione Covid”, ovvero tutti quegli adolescenti che, anche a causa di condizioni familiari non particolarmente agiate, hanno pagato il prezzo più alto della pandemia. Il Pd ha lanciato oggi questa proposta, messa a punto dal segretario Enrico Letta  con i responsabili economia e giovani, Antonio Misiani e Chiara Gribaudo, e i vice Tinagli e Provenzano. I dem spiegano che l’intervento sarebbe da finanziare con l’aumento della tassa di successione per i patrimoni che superano il milione di euro, ma in modo progressivo: solo sopra i 5 milioni scatterà infatti l’aliquota massima. Che comunque resterà nettamente inferiore a quelle applicate negli altri Paesi europei simili all’Italia.

“Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie”, ha poi spiegato Enrico Letta in un’intervista al Corriere della Sera: 7 – il settimanale del Corriere della Sera. Il segretario del Pd spiega:

Per la dote ai diciottenni sarei disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale. Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent’anni. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli.

La proposta non sembra essere condivisa dal premier Mario Draghi, che nel merito ha affermato: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”. Su questo terreno ha risposto il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano: “La proposta del Partito Democratico è dare. Dare ai giovani, che non hanno avuto nulla o troppo poco, nella crisi precedente e nella pandemia. Presidente Draghi, la tassa di successione c’è nei paesi più avanzati, la propongono il FMI e l’Ocse, ne sta parlando Biden. Anche in Italia abbiamo bisogno di più giustizia e più coraggio. Tassare l′1% più ricco, che eredita milioni di euro o li riceve in dono, non è prendere: è restituire alla società”.

Nel corso della giornata, costellata dalle rimostranze del centrodestra sul tema, Letta ha poi aggiunto:  “Noi mettiamo i giovani al centro della nostra azione, sono la parte più bistrattata e colpita dalla pandemia, cosa che si somma a un mercato del lavoro basato sulla precarietà”. Lo ha detto Enrico Letta, introducendo i lavori dell’incontro su Facebook sul precariato, parlando delle proposte Pd della dote ai 18enni e dello stop agli stage.

E ancora: “I giovani frustrati, disillusi e in difficoltà devono avere risposte.

Per questo la proposta della dote ai 18enni da finanziarie non con il debito, il debito devono già pagarlo i giovani, ma attraverso la parte più ricca della popolazione, l′1%, con la tassa di successione”, ha spiegato il segretario del Pd.

Poi ha concluso: “Sarebbe un bellissimo segnale di spinta ai giovani per lo studio, la casa, il lavoro. Accanto a questo, c’è la lotta alla precarietà con un forte investimento sull’apprendistato per dire la parola basta allo stravolgimento dell’uso degli stage, che se sono un falso modo per assumere non hanno senso”.

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