Anno: XXV - Numero 73    
Lunedì 29 Aprile 2024 ore 13:00
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La logica del compromesso che sostiene il baratto morale e materiale.

L' onta per l'avvocatura e il decoro per gli illegali.

La logica del compromesso che sostiene il baratto morale e materiale.

La vicenda doppio mandato poteva essere la grande occasione per il riscatto dell’avvocatura.

L’ ordinanza  n. 1275 emessa il 25.09.2020 dal Giudice Oddi,  dove viene dichiarata l’ineleggibilità del presidente del Cnf e degli altri consiglieri del Cnf ultramandatari è  un provvedimento storico, una pronuncia diretta a ribadire il rispetto della regola del limite al doppio mandato come principio di civiltà giuridica, diretto a garantire l’alternanza dei ruoli nelle istituzioni forensi, una pronuncia sulla Legalità e sul rispetto della Legalità imposto agli avvocati, ai presunti tutori e garanti della Legalità che siedono nelle istituzioni forensi e a coloro che li hanno  “acclamati e tollerati “.

Una pietra miliare per il futuro di tutta la comunità forense, in un momento in cui il futuro è un’ amara proiezione e conseguenza dei disastri perpetrati e reiterati dalle attuali istituzioni forensi, da quando “si decise” di sopprimere l’OUA , legittimando un organo di irrilevanza politica come OCF per la categoria, con la benedizione della legge professionale voluta dai padroni del sistema…

Su 250 mila avvocati e mi riferisco alla denuncia per l’illegalità nelle nostre istituzioni forensi, in casa nostra, al Cnf, solo 20 avvocati non solo hanno denunciato ma hanno intrapreso azioni giudiziarie. Altri sostengono queste azioni esponendosi e denunciando, ognuno nell’ambito e nel rispetto delle proprie possibilità. La moltitudine si lamenta ma presta acquiescenza al sistema dell’illegalità. Se questo è il dato numerico non è incoraggiante, sopratutto alla luce delle reazioni delle attuali rappresentanze istituzionali dell’avvocatura. Ad oggi, Cnf, Ocf, Coa locali(tranne Bergamo) non hanno proferito parola alcuna sulla violazione del limite del doppio mandato e di tutte le conseguenze legate alla precitata violazione. L’avvocatura in cerca di alibi,  come diversivo, si indigna per Morra, per Gratteri …ma a casa loro, casa nostra, tutto l’illecito…è lecito.

L’avvocatura è affamata per l’imposizione predatoria di cassa forense, se non paghi sei costretto a cancellarti e non “essere più avvocato”, l’informazione è pilotata dal sistema e noi avvocati risultiamo abbonati di ufficio, per un foglio di carta che non legge nessuno ma alimenta altri indotti.

Insomma pochi, un centinaio di avvocati contro il resto. Ci vogliono uomini nuovi e liberi, non legati a queste istituzioni forensi…che prima di rinascere devono morire. Gli ordini dovrebbero scomparire e conservare solo funzioni amministrative (la tenuta degli albi) e dare spazio ad un vero parlamento degli avvocati, dove anche le minoranze hanno il  diritto di esporre le proprie posizioni. Questo doveva essere il compito dell’associazionismo. Oggi le istituzioni forensi rappresentano solo se stesse e le rendite di posizione che gli Ermellini, con la loro pronuncia,  sempre in tema di doppio mandato, hanno inteso censurare. Solo l’alternanza democratica nei ruoli politici e istituzionali può garantire il vero servizio, prima nella res pubblica e poi nella res forense.

La questione morale avrebbe dovuto avere la prevalenza rispetto all’ineludibile diritto costituzionalmente previsto “ad impugnare”, diritto utilizzato in maniera pretestuosa ed altrettanto eversiva come l’ostentata e reiterata inosservanza della regola del limite del doppio mandato normativamente imposta.

L’onta per l’avvocatura è ancor più grande dell’invocato senso del decoro, pedissequamente richiamato quando si elevano le denunce contro l’illegalità del sistema avvocatura …e la sua ormai irragionevolezza.

La verità è che la realtà delle cose è desolante. Lo stato di abbandono morale e  l’incosistenza delle coscienze, dovuta alla mancanza di contenuti etici, rafforza “la paura e diffidenza “, la paura di proporsi, di cercare degli stimoli…la paura di creare…la paura di ottenere.

La griglia del sistema che impachetta le coscienze e la professione sino al mancato rispetto delle regole della legalità e dei fondamenti democratici delle rappresentanze, anestetizza le masse , servili ed inconsistenti, il cui unico obiettivo è la sopravvivenza come unica forma di autotutela.

Si osserva la realtà, si ragiona sulla stessa e ci si accorge che non serve l’alternanza ma la vera alternativa, alternativa che non esiste.

Coloro che hanno idee , competenze e talento avrebbero il compito di far emergere i contenuti, ma il dato numero è sconfortante.

Anche le cosiddette ideologie hanno fallito, ridotte a gabbie dalle maglie strette che impediscono al libero pensiero di muoversi, spaziare e criticamente confrontarsi con l’ideologia stessa , per farla crescere e maturare al cambiamento della realtà che l’ha prodotta.  Insieme alle ideologie si rischia di sotterrare anche le idee che “lavorano per pensare bene”.

Quando il ricambio, ricambio che si identifica nei silenti,  “coloro che attendono”, quando questi ,entreranno nel sistema, il sistema  fagocitera’ le intenzioni, i propositi,  le iniziative e le coscienze, nella logica del compromesso, sostenuta dal baratto morale e materiale.

La vera Avvocatura è altrove !

 

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