Il funding ratio di Cassa Forense e la Sentenza della Corte Costituzionale 18/2019
Pochi numeri per far comprendere il problema.
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Cassa Forense, secondo le ultime rilevazioni, ha 243.488 iscritti ma ben 198.000 hanno un reddito inferiore a € 50.000,00 l’anno quando il tetto pensionabile è di € 98.000,00 circa.
Il rapporto medio tra contribuzione e pensione è al top di tutte le Casse perché è pari a 1 : 4 nel senso che versi uno e, mediamente, incassi quattro.
Il 19 aprile 2017 l’attuario esterno di Cassa Forense dott. Luca Coppini ha valutato il funding ratio, costituito come rapporto tra il complesso delle attività e quello delle passività e, in generale, destinato a valutare, a una certa data, il livello di copertura di un trattamento previdenziale.
Cassa Forense dispone di un patrimonio accumulato e quindi l’attuario ha valutato quale garanzia questo patrimonio sia in grado di fornire agli iscritti.
Al 31.12.2016 i dati sono i seguenti (espressi in milioni di euro):
Patrimonio: 11.085,9
Valore attuale degli oneri: 38.639,2
Funding ratio atteso: 0,287
Ciò significa che il patrimonio accumulato copre per poco meno di 1/3 le aspettative pensionistiche degli attivi.
Fare debito per le spese correnti, in questo caso le pensioni, è un danno ingiusto e illogico per le future generazioni.
Lo ha detto molto chiaramente anche la Corte Costituzionale con la sentenza n. 18/2019.
Fonte: Diritto e Giustizia, 11.04.2019
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