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Il 12 dicembre 2023 l’Adepp ha pubblicato il XIII Rapporto sulla previdenza privata.

È una miniera di numeri ma nei quali manca quella che io chiamo la cartina di tornasole e cioè la prova del nove, vale a dire l’entità del debito previdenziale latente, il funding ratio e l’entità dei crediti inesigibili.

Il 12 dicembre 2023 l’Adepp ha pubblicato il XIII Rapporto sulla previdenza privata.

Io da anni sollecito la pubblicazione di questi dati, si veda il mio “Il debito previdenziale latente come unità di misura della sostenibilità” in Diritto e Giustizia del 26.02.2016

(https://www.dirittoegiustizia.it/#/documentDetail/9140480).

La Cassa dei dottori commercialisti, per esempio, ha messo sotto osservazione il debito latente con un’analisi elaborata dal Centro studi, curata dal prof. Alessandro Trudda, che ha verificato cosa accadrebbe se la Cassa oggi chiudesse i battenti e non ricevesse più contributi, attraverso un indicatore specifico che è giust’appunto il funding ratio.

Il funding ratio misura il rapporto tra la patrimonializzazione dell’ente e il debito pensionistico latente.

Il funding ratio nella Cassa dei commercialisti nel 1994 era pari al 14,8%, salito al 27% nel 2002 e oggi si attesta al 61%.

Se si va ad analizzare il bilancio tecnico relativo al periodo di proiezione 2021 – 2070 si vede un andamento delle riserve patrimoniali sempre crescente che, alla fine del periodo, garantisce una copertura pari ad oltre il 76% dei debiti pensionistici maturati a tale data.

La giornalista Federica Micardi il 23 novembre 2023 ha scritto un interessante articolo sul tema pubblicato in NT+ Fisco Norme e tributi plus.

Poiché ogni Cassa è in grado di quantificare il proprio debito latente e il funding ratio, perché Adepp non raccoglie e non pubblica anche questi dati?

Si darebbe al lettore, e quindi agli iscritti, una fotografia veritiera della situazione sotto il profilo della sostenibilità di medio – lungo periodo e, per quelle Casse che hanno un funding ratio insufficiente, la spinta ad agire di conseguenza con riforme strutturali cosi come ha brillantemente fatto la Cassa dei Commercialisti, prima a sterzare verso il criterio di calcolo contributivo della pensione sin dal 2003!

Nel preventivo 2023 il FR in Cassa Forense viene dato al 38,63%, ben lontano dai valori della Cassa Commercialisti tanto per fare un confronto!

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