Aumento dell'Iva e le bufale di Salvini e Di Maio
L'Iva aumenterà. Lo hanno deciso i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, proponendo e votando la legge di Bilancio 2019
L’Iva aumenterà. Lo hanno deciso i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, proponendo e votando la legge di Bilancio 2019 e il Documento di programmazione economica e finanziaria (Def). Sono 23 miliardi nel 2020 e 28 miliardi nel 2021. Leggiamo e sentiamo, invece, le dichiarazioni di Salvini e Di Maio sulla ferma volontà di non aumentare l’Iva. Per l’occasione, potremmo ricordare la frase latina “verba volant, scripta manent”, cioè le parole volano, gli scritti rimangono, e questa è la situazione attuale. Le dichiarazioni sono lo zuccherino che si propina al popolo in vista delle elezioni europee del prossimo mese.
Chi ci vuol credere ci creda, è come credere agli asini che volano. È probabile che nei prossimi mesi i due vicepremier, Salvini e Di Maio, parleranno di rimodulazione dell’Iva, aumentandola su alcuni prodotti, diminuendola su altri e intervenendo sulle agevolazioni fiscali. È una partita di giro, si toglie da una parte e si mette nell’altra, con piccoli aggiustamenti. Per semplificare, e sapere se le tasse aumenteranno, c’è un numero chiaro e definitivo: la pressione fiscale sul PIL, che è riferita alle tasse complessivamente riscosse dallo Stato. Se la pressione fiscale, in percentuale sul PIL, aumenta, significa che i contribuenti dovranno pagare più tasse. Semplice. Se, poi, qualcuno vuol credere all’asino che vola, cioè alle dichiarazioni di Salvini e Di Maio, è libero di farlo.
Altre Notizie della sezione
L’invecchiamento dei lavoratori e i nodi della silver economy
26 Luglio 2024Sul Sole 24 Ore, il punto del Presidente De Luca sul fenomeno dell’economia della terza età e le strategie per gestire la partecipazione degli over 60.
Aduc Liste d’attesa sanitarie. Se son rose fioriranno?
25 Luglio 2024Ovviamente ce lo auguriamo.
Generare formazione funzionale ed educare a imparare
24 Luglio 2024Le direttive da seguire, secondo il Presidente Inapp, Natale Forlani, per rendere l’Italia attrattiva sul fronte dell’occupazione.