Associazionismo e Professioni nell'era dell'illegalità conclamata
Quando più forte è il desiderio del singolo di partecipare alla vita sociale per una effettiva tutela dei valori e libertà civili che lo riguardano , tanto più evidente è la tendenza a "riunirsi" per darsi degli scopi ed obiettivi cui indirizzare il proprio impegno nel sociale
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L’ associazionismo , è solitamente ricondotto alla presenza di una pluralità di associazioni e organizzazioni a carattere prevalentemente volontario. Solitamente connesso con i processi di industrializzazione, urbanizzazione e democratizzazione che interessano le società occidentali, sin dalla fine del sec. XVIII suole affiancarsi ai tradizionali sistemi di aggregazione politica ed economica. Quando più forte è il desiderio del singolo di partecipare alla vita sociale per una effettiva tutela dei valori e libertà civili che lo riguardano , tanto più evidente è la tendenza a “riunirsi” per darsi degli scopi ed obiettivi cui indirizzare il proprio impegno nel sociale. Associazionismo non è solo volontà di associarsi, ma talvolta è “necessità “, necessità di contribuire al processo democratico della formazione del consenso e della volontà popolare. Nelle professioni, condividere l’idea di apprestare tutela ai diritti irrinunciabili e fondamentali dell’individuo, come singolo e come componente dell’ordine professionale di appartenenza , comporta la presa di coscienza che quella categoria, quella professione deve necessariamente interagire con il contesto in cui opera nel rispetto dei diritti che le sono riconosciuti. Associarsi è rapporto diretto e significativo con il sistema per la tutela delle libertà civili e democratiche. Associarsi è partecipare alla vita collettiva e risorsa per il cambiamento e l’innovazione sociale. Nell’ambito delle istituzioni forensi, locali e nazionali, nell’attuale sistema in cui vige l’illegalità conclamata, l’associazionismo si pone come obiettivo cardine ed ispiratore affinché l’Unione tra le Associazioni sia strumento necessario ed indefettibile per interagire in maniera concreta per la tutela dei diritti dell’Avvocatura. Un Avvocatura capace , attraverso le istituzioni forensi e le associazioni, di costituire il vero Governo della categoria, capace di esprimersi e dialogare superando i localismi ed in grado di porsi come serio interlocutore verso le istituzioni nazionali…questo il vero obiettivo. Le attuali istituzioni forensi, imbrigliate in sistemi elettorali non perfettamente espressione del reale consenso, da sole, senza la voce delle associazioni, non rappresentano democraticamente la categoria ed amplificano solo le istanze di pochi. Un serio progetto di rilancio locale e nazionale dell’Avvocatura che sia rappresentativa delle vere istanze della categoria e che dia voce al governo dell’ avvocatura è lo sforzo che va privilegiato nell’attesa che le attuali istituzioni forensi vengano ripulite dell’illegalità. Un serio progetto , nasce per dimostrare che l’avvocatura può compiutamente esprimersi solo attraverso l’associazionismo basato sulla formazione, sull’attivismo a favore dell’avvocatura di base, attraverso l’interazione con le istituzioni e con le altre professioni, superando i localismi e gli individualismi.
Un laboratorio scientifico e politico indipendente, democratico, concretamente legato alle esigenze della classe. L’era di Mascherin e dell’illegalità passerà e dovrà ridisegnarsi un nuovo scenario politico forense ed indipendentemente dall’appartenenza alle istituzioni, la vera voce dell’avvocatura sarà data dalle Associazioni Libere e svincolate da criteri di “rappresentanza nazionale ” unilateralmente stabiliti. La democrazia è pur sempre ascolto e tutela “anche delle minoranze”.
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