Via libera allo psicologo di base, approvata legge in Puglia
Il nuovo servizio sarà attivato a breve nelle Asl
In evidenza
Lo psicologo di base sarà presto realtà in Puglia: oggi il Consiglio regionale ha, infatti, approvato la proposta di legge.
La volontà di introdurre questa forma di sostegno si è concretizzata all’indomani della pandemia.
Gli psicologi che esercitano la libera professione saranno chiamati dalle Asl a fornire assistenza psicologica primaria, in collaborazione con i medici di base e con i pediatri di libera scelta. Con la stessa legge sarà istituito l’Osservatorio regionale a cui spetterà il compito di monitorare le attività svolte dagli psicologi di base, e studiare l’evoluzione del fabbisogno di cura e assistenza sul territorio regionale.
In particolare, si prevede che il servizio di psicologia di base debba sostenere e integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’intercettare e nel rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini e delle cittadine pugliesi. Il servizio dovrà essere realizzato da ogni Asl a livello dei distretti socio sanitari, e sarà svolto da psicologi liberi professionisti a rapporto convenzionale. Lo psicologo di base sarà inserito nel distretto sociosanitario, è previsto uno stanziamento finanziario di 450.000 euro per l’anno 2023, che diventerà di un milione e mezzo per gli anni successivi.
Altre Notizie della sezione
I banchi a rotelle della Azzolina? Pagati 150 euro l’uno, svenduti a un euro
19 Aprile 2024Quasi 100 milioni di euro per il loro acquisto e a distanza di due anni sono già diventati rifiuti.
La Piacenza farnesiana del XVI secolo messa a disposizione del grande pubblico
18 Aprile 2024Lunedì 22 aprile al PalabancaEventi la presentazione del progetto multimediale che ha digitalizzato la mappa di Paolo Bolzoni (1571) curato da Valeria Poli e Marco Stucchi.
Ssn in crisi, 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a visite nel 2023.
18 Aprile 2024Secondo l'undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile) di Istat il 7,6% della popolazione ha rinunciato a visite mediche o accertamenti diagnostici.