Anno: XXVI - Numero 183    
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Sì del Senato alla delega al governo su salario minimo, è legge

No dalle opposizioni

Sì del Senato alla delega al governo su salario minimo, è legge

l Senato ha approvato in via definitiva il ddl che delega il governo a promulgare dei decreti legislativi per introdurre forme di salario minimo.

Si tratta del ddl già approvato dalla Camera che ha trasformato in delega la proposta di legge delle opposizioni (firmata da Conte, Schlein, Bonelli, Fratoianni, Richetti e Magi) che mirava a introdurre direttamente nella legislazione italiana il salario minimo.

I sì, della maggioranza sono stati 78, i no 52.

    “La legge delega sul salario minimo non è la risposta che le lavoratrici e i lavoratori attendevano. Per ridare dignità al lavoro occorre una legge di sostegno agli accordi interconfederali e al Testo Unico sulla rappresentanza, così da rafforzare la contrattazione collettiva e contrastare il dumping contrattuale”. È quanto dichiarato dalla segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.

    “Questa è una legge truffa per i lavoratori, uno strumento di propaganda totalmente privo di effetti sulle dinamiche salariali. Fumo negli occhi utile per la campagna elettorale ma inutile per lavoratrici e lavoratori. Quattro milioni di loro hanno paghe da fame: introducendo un salario minimo avremmo potuto aumentargli lo stipendio, ma l’ipocrisia di maggioranza e Governo non conosce confini. La legge delega, che stravolge il testo originario presentato unitariamente dalle opposizioni a Montecitorio, abbandona uomini, donne e giovani al loro destino.

    Una vergogna che non voteremo mai”. Lo ha detto il vicepresidente della 10a commissione al Senato, Orfeo Mazzella (M5S).

    “Il provvedimento che discutiamo oggi tocca il cuore stesso del nostro vivere civile: la retribuzione dei lavoratori, una condizione che garantisce la dignità di ogni cittadino, la libertà di progettare un futuro, la stabilità delle famiglie. È un provvedimento che riconosce la centralità del lavoro e riafferma un principio chiaro: nessun lavoratore in Italia deve essere retribuito in modo indegno. Certo, molto dipenderà dai decreti attuativi, ma la direzione intrapresa è quella giusta” ha detto la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo.

Ansa  

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