Anno: XXV - Numero 70    
Martedì 23 Aprile 2024 ore 13:20
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Viaggio tra le scale mobili fuori uso nella metropolitana di Roma

Odissea tra i disservizi della metropolitana romana.

Viaggio tra le scale mobili fuori uso nella metropolitana di Roma

Diciotto fermate visitate e più di una dozzina di scale mobili rotte, mal funzionanti o “in attesa di collaudo”

Il giro nelle principali stazioni della metropolitana di Roma, sulle linee A e B, è iniziato ieri mattina dal punto della Capitale in cui le due ferrovie sotterranee s’incontrano, la stazione Termini. Il cuore pulsante del traffico capitolino nel sottosuolo. È lì, infatti, che le migliaia di passeggeri che ogni giorno affollano il trasporto pubblico romano hanno la possibilità di cambiare linea e raggiungere i diversi angoli della città. Alcuni di loro, nelle ultime settimane, hanno segnalato all’Agi malfunzionamenti delle scale mobili nelle stazioni. Sono state diciotto le fermate della metropolitana che abbiamo esplorato, equamente divise tra linea A e linea B, e in più della metà del campione abbiamo trovato almeno una scala mobile fuori uso.

Cominciando proprio da Termini, dove ci siamo imbattuti in un impianto – finalizzato alla salita dei passeggeri – inagibile perché, spiega Atac, si trova “in attesa di collaudo”. E così decine di persone si sono riversate nella scala mobile accanto (funzionante) e nella scala fissa.

In pochi minuti raggiungiamo la fermata “Policlinico”. Si trova accanto all’Umberto I ed è frequentata soprattutto dagli studenti dell’università La Sapienza, essendo a due passi dalla città universitaria dove si concentra la maggior parte delle facoltà. Qui a essere “fuori servizio” per “manutenzione in corso” è una delle scale mobili che consente la discesa alle banchine della metro.

scale mobili fuori servizio disservizi metropolitana Roma

Sulla stessa linea, avvicinandosi al centro storico, si arriva poi alla stazione Colosseo, dove per ovvi motivi viaggia un buon flusso di turisti. In questo caso a essere ferma è la scala mobile che conduce a largo Gaetana Agnesi (già salita agli onori delle cronache) e la causa va ricondotta ai tempi di attesa per l’approvvigionamento di un componente. Stessa causa per cui, sulla metro A, alla stazione San Giovanni, è ko una scala che consente di salire dal sottosuolo alla superficie.

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Tornando sulla linea B, alla stazione di Piramide le scale mobili non sono in funzione a causa di alcuni lavori in corso. “Stiamo eseguendo la sostituzione completa dell’impianto”, viene fatto sapere. Dalle informazioni affisse sul piccolo cantiere, si apprende che i lavori termineranno il primo settembre. Proseguendo verso Laurentina, saltiamo la fermata Garbatella e approdiamo a San Paolo. A essere ferma, questa volta, è una delle due scale mobili previste per la discesa dei passeggeri; mentre cambiando la rotta della tratta – in direzione opposta, verso Rebibbia – abbiamo trovato scale mobili ferme nella metropolitana di piazza Bologna (anche in questo, da quanto si apprende, per “manutenzione”) – nelle cui vicinanze alloggiano spesso studenti universitari fuori sede – e a Tiburtina, dove si trova una delle più importanti stazioni ferroviarie della città. In quest’ultima, si legge sull’accessibilità in tempo reale di Atac, le scale mobili sono fuori servizio per sostituzione integrale.

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Sulla linea A della metropolitana, oltre alla già citata stazione di San Giovanni – dove una scala non funziona – altri problemi hanno riguardato le fermate Furio Camillo e Ponte Lungo. In entrambe, infatti, una delle due scale mobili previste per la salita è fuori uso.

Situazione normale invece per le scale mobili interne delle stazioni del centro come Barberini, Spagna e Repubblica. E anche a Cipro le scale mobili interne sono regolarmente funzionanti. Scale fisse interne a Ottaviano. Il fatto che un impianto sia fuori servizio, viene spiegato all’Atac, non vuol dire necessariamente che sia guasto: gli impianti, infatti, sono soggetti a manutenzioni e revisioni obbligatorie previste dalla legge che ne implicano lo stop per il tempo necessario alle operazioni, fino alla concessione del ‘nulla osta’ per la ripresa.

E poi la sostituzione obbligatoria una volta raggiunto il ‘fine vita’ tecnico trentennale. Inoltre, si apprende, esiste anche una difficoltà – fisiologica e che non riguarda soltanto la municipalizzata – nel reperire in tempi celeri le componenti per gli impianti, dovuta al complesso contesto internazionale cominciato con la pandemia. Alla manutenzione e alla sostituzione degli impianti si aggiunge poi la casella degli imprevisti, come guasti tecnici improvvisi, a volte risolvibili in giornate, altre no. Tuttavia, assicurano all’Atac, la quota degli impianti guasti sarebbe molto inferiore rispetto a quella degli impianti fermi per manutenzione, revisione o sostituzione per scadenza dei termini di legge.

I chilometri percorsi dalle metro nel 2022 sono stati circa 7 milioni e 900 mila.

Il parco treno segna 92 unità per 75 stazioni dislocate nelle tre linee.

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