Un'intera famiglia di spacciatori (con il reddito di cittadinanza)
Un'intera famiglia coinvolta nello spaccio di droga in provincia di Ragusa. Uno di loro percepiva il reddito di cittadinanza, adesso dovrà restituire circa settemila euro.
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Una vera e propria casa della droga a conduzione familiare è stata scoperta dai carabinieri della compagine di Modica a Pozzallo, piccolo comune in provincia di Ragusa. Le forze dell’ordine hanno emesso un provvedimento nei confronti di sette persone, ritenute tutte responsabili di aver creato una drug house aperta a chiunque. Uno di loro percepiva anche il reddito di cittadinanza.
Cinque indagati sono finiti in carcere, per loro è stata scelta la custodia cautelare presso un istituto di pena, per un altro l’obbligo di fissa dimora nel comune di residenza. Nell’inchiesta è coinvolto anche un minorenne, per il piccolo di famiglia si sono aperte le porte di una comunità. La casa dello spaccio era gestita anche da tre donne, non si ancora che ruolo ricoprissero all’interno dell’organizzazione.
L’indagine è stata denominata The family, ed è stata condotta in sinergia fra la Procura della Repubblica di Ragusa e dalla Procura per i Minorenni di Catania. Sono state documentate poco meno di 3000 cessioni di droghe pesanti (eroina e metadone). La famiglia non si faceva problemi a vendere le mortali sostanza anche a giovanissimi, che entravano direttamente nella casa dove abitavano tutti assieme.
La famiglia ragusana prendeva la droga a Palermo, da un contatto nigeriano, anche lui arrestato. Quest’ultimo avrebbe guadagnato nell’ultimo periodo grazie alla vendita di sostanze stupefacenti diverse centinaia di euro al giorno.
Uno degli indagati percepiva il reddito di cittadinanza, il danno all’Erario ammonterebbe a una cifra vicina ai settemila euro. L’Inps adesso avvierà la procedure di revoca del beneficio per il percettore. Non è la prima volta che in Sicilia alcuni criminali utilizzano il sussidio fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. A Palermo lo scorso anno a seguito dell’operazione Nemesi vennero arrestate 57 persone con l’accusa di spaccio nel quartiere popolare dello Sperone. Ben 34 erano percettori del reddito di cittadinanza.
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