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Sanzionati i medici che segnalano carenze di Dpi

Medici e professionisti sanitari sanzionati dalle strutture sanitarie per aver denunciato su riviste giornalistiche le carenze organizzative sul luogo di lavoro e la mancanza di dispositivi di protezione individuale

Sanzionati i medici che segnalano carenze di Dpi

Medici e professionisti sanitari sanzionati dalle strutture in cui operano per aver comunicato a riviste giornalistiche le carenze organizzative sul luogo di lavoro e la mancanza di dispositivi di protezione individuale. È  la denuncia fatta dai moderatori del gruppo Facebook «Coronavirus, Sars Cov-2 e Covid-19, gruppo per soli medici», che ad oggi conta circa 100.000 medici in Italia e all’estero. Gli amministratori hanno inviato una lettera al ministro della salute Roberto Speranza per illustrare la situazione. L’invito al ministro non è il primo fatto dal gruppo di ascolto: «Ci rivolgiamo ancora una volta a lei», si legge nella lettera, «per segnalarle che si sono verificati alcuni incresciosi episodi a carico di medici ad altre figure sanitarie, colpite da provvedimenti disciplinari dalle aziende sanitarie presso cui lavorano, per aver evidenziato e denunciato su riviste giornalistiche le carenze organizzative sui luoghi di lavoro e la mancanza di dispositivi di protezione individuale. Ci sono giunte, inoltre, segnalazioni di sanitari minacciati di provvedimenti disciplinari a seguito di diffusione di printscreen da gruppi Facebook privati e dedicati al Covid-19, come il nostro, o da Whatsapp». In alcuni casi, riportano i mittenti della lettera, la minaccia di questi provvedimenti è stata anche causa di dimissioni da parte dei medici interessati: «Questi provvedimenti», si legge ancora nella lettera, «frequenti e diffusi nelle varie aziende sanitarie italiane, sia pubbliche che private, appaiono, a nostro avviso, come un abusivo esercizio del potere disciplinare, nei confronti del personale sanitario che si è sempre impegnato in prima linea per la vita del singolo cittadino a rischio della propria. Al burn-out derivante dalla gestione in prima linea dell’attuale emergenza sanitaria, dunque, per i medici e il personale sanitario tutto si aggiunge lo stress legato ai provvedimenti disciplinari subiti dalle aziende sanitarie». La denuncia parte dalla considerazione che il dlgs 81/2008 impone ai datori di lavoro l’obbligo categorico di fornire i dispositivi di protezione individuale adeguate al rischio specifico, individuate come le mascherine Ffp2/Ffp3, visiere, tute, guante e gambali o calzari, in caso di rischio biologico. «È noto a tutti i professionisti del settore», denunciano gli organizzatori del gruppo Facebook, «che non sempre, durante questa epidemia, ci siamo trovati a poter lavorare nelle migliori condizioni. Paradossalmente l’inadempienza dei datori di lavoro si è trasformata in provvedimenti disciplinari, minaccia di licenziamenti e licenziamenti stessi, quando il lavoratore si è permesso di esprimere esplicitamente le carenze organizzative». L’invito al ministro è quello di intervenire per evitare il ripetersi di situazioni simili e per eliminare retroattivamente le sanzioni già comminate.

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