I Nas chiudono 52 centri sanitari privati in tutto il Paese: evidenziato l'esercizio abusivo della professione.
Evidenziato l'esercizio abusivo della professione sanitaria, in particolare odontoiatrica
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Il Comando carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministro della Salute, ha intensificato le verifiche sulla regolarità delle strutture e dei centri privati che erogano prestazioni mediche. Ispezionati 607 studi professionali medici, ambulatori e poliambulatori: accertate irregolarità in 172 strutture, 52 delle quali sono state chiuse. Inoltre sono state rilevate 341 violazioni penali e amministrative, 222 medici e professionisti nel settore sanitario sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e altri 77 sanzionati per infrazioni amministrative per 193mila euro. È il bilancio delle attività di controllo, condotte nel corso del 2019. Durante le operazioni i Nas hanno sequestrato di 1.915 confezioni di medicinali scaduti o defustellati e svariate apparecchiature e dispositivi medici non regolari, per un valore stimato in oltre 103mila euro. Infine, a causa di gravi irregolarità igieniche e strutturali, spesso associate all’assenza autorizzativa e abilitativa dello studio oggetto di accertamento, sono stati eseguiti provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività nei confronti di 52 strutture sanitarie, il cui valore economico ammonta a oltre 16 milioni di euro. “Sangue manipolato per estetica” – Tra le irregolarità accertate ci sono farmaci scaduti e mancanza dei titoli professionali per esercitare in 172 strutture (28% del campione). Scoperti illeciti anche per indebita erogazione di prestazioni di medicina estetica chiamate “PRP” plasma ricco di piastrine, effettuate in dermatologia illegalmente e senza autorizzazioni.
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