Sicurezza sul lavoro: Protocollo passe-partout per i sindacati in azienda?
Approfondimento della Fondazione Studi CdL
In evidenza
Il Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, condiviso fra il Governo e le parti sociali, è obbligatorio per via del suo richiamo nel DPCM del 26 Aprile 2020, che ne fa un suo allegato tecnico e come tale cogente. Al punto 13, prevede la costituzione in azienda di “un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del responsabile dei lavoratori per la sicurezza”. Da questa previsione sono scaturite diverse interpretazioni, alcune arrivate fino a estremizzare la presenza obbligatoria del sindacato in qualsiasi azienda. Nell’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dell’11 maggio 2020, si chiarisce e si motiva perché il citato Protocollo non può in ogni caso mutare gli equilibri rispetto alla ripartizione di diritti e oneri delle scelte aziendali, che rimangono in capo al datore di lavoro; così come non introduce nuove fattispecie di obbligatorietà della costituzione di rappresentanze sindacali aziendali.
In allegato l’approfondimento della Fondazione Studi,
Altre Notizie della sezione
Tagli alla Giustizia, l’allarme degli avvocati romani: “Così si ferma il Paese”
27 Ottobre 2025Il presidente dell’Ordine di Roma, Graziani, denuncia i 40 milioni in meno previsti nel 2026: “Servono investimenti, non riduzioni, per ridare fiducia e velocità ai tribunali”.
Il Consiglio europeo. Ventisette tacchini che si spartiscono angoli dell’aia
24 Ottobre 2025La super mega riunione di ieri tratta di guerra in Ucraina, sanzioni alla Russia, Medio Oriente, green, migranti, casa… Praticamente l’universo mondo. Ma non decide niente anche perché non ne ha i poteri. Dentro gli oscuri meandri dell’Ue.
Una magistratura “proprietaria” degli edifici in cui si amministra la giustizia
23 Ottobre 2025L’Associazione nazionale magistrati sta organizzando nei tribunali delle “giornate della giustizia” per presentare il comitato per il No alla riforma della separazione delle carriere. Svolgere campagne elettorali in questi luoghi rischia di compromettere l’affidamento dei cittadini nella neutralità della giustizia.
