Partite Iva, versamenti fino al 31 luglio
Per le partite Iva soggette a pagelle fiscali o al regime forfettario, il Parlamento allunga la scadenza al 31 luglio 2023
In evidenza
Via libera dalle Commissioni di Bilancio e affari costituzionali: i versamenti per le partite Iva soggetti a Isa per la dichiarazione dei redditi per il 2023 (riferiti al 2022): Scadenze: entro il 20 luglio sarà possibile effettuare il versamento, dal 21 luglio fino al 31 luglio sarà possibile completare i pagamenti con la maggiorazione dell 0,40%.
Secondo quanto riporta il Sole24Ore con l’articolo a doppia firma di Marco Mobili e Giovanni Parente: “la novità con il subemendamento approvato è che la maggiorazione dello 0,40% sarà ragguagliata per singolo giorno rendendo quindi meno pesante il calcolo dell’importo complessivamente dovuto”.
Date
- prima e seconda rata: 20 luglio 2023;
- terza rata: 21 agosto;
- quarta rata: 18 settembre;
- quinta rata: 16 ottobre;
- sesta rata: 16 novembre.
In caso di opzione per i versamenti con maggiorazione dello 0,40% il calendario della rateizzazione è invece strutturato come segue:
- prima rata: 31 luglio;
- seconda rata: 21 agosto;
- terza rata: 18 settembre;
- quarta rata: 16 ottobre;
- quinta rata: 16 novembre.
Chi non rientra nella proroga?
Tutti i soggetti non titolari di partita IVA (scadenza invariata per il 30 giugno 2023). Entro i prossimi giorni il MEF definirà meglio con l’emanazione del provvedimento normativo i dettagli scadenzati dei pagamenti rinviati al 20 luglio.
Altre Notizie della sezione
L’VIII rapporto Censis e i numeri dell’Avvocatura nel 2023
09 Maggio 2024Ieri il Censis ha presentato a Roma, presso l’auditorium di Cassa Forense, l’VIII Report dell’Avvocatura italiana.
E se fossi tu il “mostro” sbattuto in prima pagina?
08 Maggio 2024Al salone del libro di Torino il quotidiano “il dubbio” organizza un’esperienza immersiva per far riflettere i visitatori sulla brutalità del processo mediatico.
Il Tar chiarisce che l’equo compenso va applicato.
07 Maggio 2024Come previsto continua ad avvitarsi su sé stessa la vicenda dell’applicabilità dell’equo compenso agli appalti pubblici.