Legalità e lavoro, una cultura che costruisce il futuro
Su "Il Sole 24 Ore" l'editoriale del Presidente De Luca in occasione della giornata in ricordo delle vittime delle mafie.
In evidenza

Un mercato del lavoro solido e trasparente, imprese più resilienti e relazioni professionali basate sulla correttezza. La legalità non è solo un principio etico, ma un fattore strategico di crescita. Lo evidenzia il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, nell’editoriale pubblicato su “Il Sole 24 Ore” in occasione della giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, sottolineando come il rispetto delle regole sia essenziale per costruire un sistema produttivo sano e competitivo. Perché la crescita economica e la competitività non possono prescindere dalla legalità. Un impegno che deve coinvolgere istituzioni, imprese e professionisti per costruire un mercato del lavoro più equo, efficiente e orientato al futuro. Nel suo intervento, De Luca ricorda come la Categoria sia da sempre impegnata in attività di promozione e diffusione dei valori della legalità e dell’etica, con un’attenzione particolare per le nuove generazioni affinché possano contare su un contesto lavorativo più giusto e meritocratico.
Altre Notizie della sezione

A tutti i miei lettori, gli auguri per una serena Pasqua!
18 Aprile 2025La “sorpresa” dell’uovo di Pasqua 2025 è l’intendimento del Governo di indirizzare i risparmi delle famiglie italiane e il patrimonio accumulato dalla Casse di previdenza e dai Fondi pensione a sostegno delle Pmi italiane.

Trump va allo scontro con Harvard e i suoi seguaci.
17 Aprile 2025Il presidente insulta l'ateneo ("è una barzelletta") e il corpo docenti ("cervelli di gallina") e ribadisce lo stop ai fondi federali.

L’Antitrust punta i riflettori sul mondo degli avvocati.
15 Aprile 2025L’Antitrust ha aperto un nuovo procedimento contro il Cnf in materia di concorrenza e pubblicità su internet per la mancata ottemperanza al precedente provvedimento sanzionatorio del 22 ottobre 2014 (provvedimento n. 25154) ed a seguito del quale era stata irrogata una sanzione al Consiglio Nazionale Forense da quasi un milione di euro.